A partire dal 2005 gli allevatori canadesi della Prince Edward Island hanno aderito ad un progetto per il miglioramento della qualità del latte che prevede limiti rigorosi anche dal punto di vista batteriologico; tale progetto prevede controlli periodici (ogni due settimane) e bonus per il latte che rientra negli standard. Di pari passo col progetto si svolgono periodiche indagini di mercato volte a misurare il gradimento dei consumatori. I risultati ad oggi sono molto incoraggianti.
È bene ricordare che la pastorizzazione uccide i batteri che influenzano la sicurezza alimentare, tuttavia, tale processo può lasciare in vita alcuni microrganismi in grado di alterare le qualità organolettiche del prodotto (lisi delle proteine e irrancidimento dei grassi) e ridurne la shelf-life. Inoltre, il latte con un elevato SCC è ricco di sostanze coinvolte con la risposta infiammatoria, alcune di queste possono resistere al trattamento termico e determinare un’alterazione della qualità e della durata del prodotto.
In meno di due anni l’incremento della qualità del latte pre-pastorizzazione è stato notevole mentre le conte batteriche si sono ridotte sensibilmente questo si è tradotto in premi per gli allevatori e in una notevole diminuzione delle lamentele e dei resi da parte dei consumatori, pari al 58%.
Il successo del programma adottato nella Prince Edward Island è frutto indubbiamente anche della realtà geografica in cui si è sviluppato infatti l’area relativamente ristretta ha permesso di accorciare i tempi di trasporto del latte e la filiera produttiva. In ogni caso questa esperienza rappresenta un ulteriore dimostrazione dell’importanza di produrre un latte ad elevata qualità sia per i produttori sia per i consumatori.
Per approfondire:
Maggiori informazioni relative all’interpretazione dei parametri analitici del latte sono reperibili in QUESTO ARTICOLO mentre potrete trovare i fattori di rischio per elevate conte batteriologiche nel nostro articolo in tre parti sul management: PRIMA PARTE, SECONDA PARTE e TERZA PARTE.
Fonte: Editoriale – Consumers appreciate the effort, too – Milk Producer (Lug. 2012)
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