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Asciutta e Cellule (2 parte)

Gestione dell’asciutta e cellule somatiche [seconda parte]

A livello di allevamento, i fattori associati all’incremento del contenuto di cellule somatiche nel latte possono essere suddivisi secondo la fase in cui si trovano gli animali: messa in asciutta, fase iniziale dell’asciutta, fase di transizione, peri-parto. Un’illustrazione dei principali fattori di rischio è riportata nella Figura n. 1.

Figura 1

Non è stato individuato alcun effetto significativo sulla conta cellulare all’inizio della lattazione, secondo i diversi protocolli terapeutici adottati al momento della messa in asciutta e secondo l’utilizzo o meno del sigillante interno per capezzoli.

Precedenti studi, focalizzati sulle primipare, hanno identificato altri fattori gestionali in grado d’influenzare in modo statisticamente significativo la conta cellulare all’inizio della lattazione come, ad esempio: gestione dell’alimentazione, stabulazione, prevalenza di bovine con conta cellulare elevata nella mandria, livello produttivo della mandria. Ciò suggerisce che le strategie di gestione in grado di influenzare la conta cellulare dopo il parto possono variare secondo le diverse realtà produttive e, quindi, sarebbe utile intraprendere questo tipo di ricerche in diversi paesi o ambienti.

Oltre al numero di lattazioni e alla conta cellulare durante la lattazione precedente, altre caratteristiche individuali delle bovine in grado di influenzare la conta cellulare sono state: produzione di latte elevata nei trenta giorni prima della messa in asciutta e ridotto intervallo tra parto e prima misurazione del contenuto di cellule somatiche nel latte.

Ridurre la produzione di latte delle bovine, modificando le caratteristiche della razione, nelle settimane prima della messa in asciutta, attualmente sembra essere una valida raccomandazione. In questo studio, infatti, una produzione inferiore a 10 kg/giorno è stata associata a un minore contenuto di cellule somatiche nel latte prodotto durante la successiva lattazione.

La ragione per cui un contenuto di cellule somatiche maggiore di 199.000 cellule/ml prima dell’asciutta è collegato a un aumentato del rischio di una conta cellulare elevata nella successiva lattazione è, probabilmente, legata al fatto che alcune infezioni mammarie esistenti non sono curate con successo durante il periodo di asciutta o perché un alto contenuto di cellule somatiche è indice di una maggiore suscettibilità dell’animale a nuove infezioni a carico delle ghiandole mammarie.

La maggior parte dei fattori di gestione della mandria, associati a un aumento della conta cellulare nei primi trenta giorni di lattazione, è legata alle misure d’igiene e di gestione dell’ambiente in cui vivono le bovine e possono essere facilmente implementati e migliorati. L’utilizzo di salviette disinfettanti prima della somministrazione dei trattamenti per via intramammaria al momento della messa in asciutta, per esempio, è associato a una significativa riduzione del contenuto di cellule somatiche. Questa pratica, infatti, riduce drasticamente la possibilità che i batteri patogeni raggiungano la ghiandola mammaria durante l’utilizzo delle siringhe per somministrazione intramammaria.

Una ridotta densità di stabulazione in stalla e un intervallo sufficientemente lungo tra due successivi periodi di pascolo su uno stesso appezzamento sono associati a un ridotto contenuto di cellule somatiche nel latte prodotto dopo il parto. Una possibile ragione di questo fenomeno è la ridotta contaminazione batterica dell’ambiente e quindi la ridotta esposizione delle bovine a batteri patogeni.

Lo spazio minimo raccomandato per ciascun capo allevato, in allevamenti con stabulazione libera su lettiera permanente, è compreso tra sei e otto metri quadrati. I risultati di questo studio suggeriscono che l’aumento dello spazio minimo disponibile per ogni capo può essere utile per il controllo delle mastiti. Gli autori del presente articolo raccomandano di garantire a ogni bovina uno spazio minimo di:

  1. 10 m2 per allevamenti con una produzione di latte media annua per vacca pari a 8.000 kg.

  2. 12,5 m2 per allevamenti con una produzione di latte media annua per vacca di 10.000 kg.

Nonostante la notevole variabilità per quanto riguarda la lunghezza del periodo di asciutta tra le bovine incluse, in questo studio è interessante evidenziare che la durata del periodo di asciutta non è associata a variazioni significative del contenuto di cellule somatiche dopo il parto. Quindi, i risultati di questo studio suggeriscono che, in termini di sanità della ghiandola mammaria, i fattori legati alla gestione della mandria e quelli legati a ogni singolo animale sono più importanti rispetto alla lunghezza del periodo di asciutta.

In conclusione possiamo affermare che lo studio qui presentato ha dimostrato che la gestione del periodo di asciutta è in grado d’influenzare in modo significativo la conta cellulare nella successiva lattazione e ha reso evidenti quei fattori che sono di fondamentale importanza per il controllo della mastite.

Fonte: Cow, Farm, and Herd Management Factors in the Dry Period Associated with Raised Somatic Cell Counts in Early Lactation. M. J. Green, A. J. Bradley, G. F. Medley, and W. J. Browne. Journal of Dairy Science Vol. 91 No. 4, 2008.

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