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Come influisce la lettiera sull’andamento della mastite

L’importanza della gestione della lettiera (pulizia, ricambio, rabbocchi, ecc.) nella lotta alla mastite dovrebbe rappresentare ormai da anni un fatto assodato; l’attenzione per le pratiche gestionali e per la qualità del materiale di lettiera non deve focalizzarsi solamente sulle bovine in lattazione ma altrettanta considerazione deve essere posta sia sulle manze sia sulle vacche in asciutta.

Le popolazioni batteriche che vengono isolate dalla superficie del capezzolo non sono altro che lo specchio di quelle che proliferano sulla lettiera, pertanto, una scarsa attenzione al management dell’area di riposo non può che esacerbare tutte le problematiche legate all’insorgenza di mastiti ambientali; trascurare la cura della lettiera permette alle popolazioni batteriche di crescere con notevole rapidità incrementando in maniera esponenziale la quantità di microrganismi che entrano in contatto con le porzioni terminali dei capezzoli e i relativi sfinteri.

Al fine di valutare l’adeguatezza della lettiera è importante osservare e analizzare tre fattori: la pulizia degli animali; le condizioni del materiale utilizzato per la lettiera e gli esami di laboratorio (test batteriologici e conta delle cellule somatiche). Nella fattispecie:

  1. Pulizia degli animali: ricercare l’eventuale presenza di materiale fecale a livello di arti, fianchi, perineo, addome e mammelle; per valutare al meglio lo stato di pulizia dell’animale sono disponibili diversi sistemi di scoring. È importante ricordare che la SCC del latte tende a crescere con l’aumentare del grado di sporcizia e che un elevato livello di sporcizia limitato ai soli arti risulta comunque suggestivo di un futuro imbrattamento della mammella.

  2. Stato della lettiera: valutare la qualità del materiale, la correttezza della gestione e lo stato igienico della lettiera stessa (pulizia, umidità e contaminazione fecale).

  3. Analisi di laboratorio: l’esame batteriologico del latte di massa fornisce delle importantissime informazioni sulle popolazioni di microrganismi presenti in stalla, elevati livelli di batteri tipicamente agenti di mastite ambientale (coliformi, streptococchi ambientali) sono suggestivi di gravi problematiche a livello di gestione della lettiera, igiene dell’allevamento e/o pre-dipping. La conta delle cellule somatiche del latte del tank è indice della diffusione d’infezioni intramammarie.

La lettiera ideale dovrebbe essere pulita, asciutta, poco costosa, confortevole per le bovine e richiedere la minor quantità di lavoro possibile per la sua gestione; ovviamente un materiale che eccelle in tutte queste caratteristiche non esiste e la scelta del tipo di lettiera deve essere effettuata in funzione delle necessità aziendali (riduzione del costo delle materie prime oppure quello del lavoro) con l’obiettivo centrale di massimizzare igiene e comfort per gli animali. In ogni caso i benefici che scaturiscono dall’adozione dei materiali di qualità migliore (in genere sabbia, paglia o materassi) vengono del tutto vanificati quando questi non sono gestiti al meglio (come approfondito in QUESTO ARTICOLO).

La sabbia rappresenta il materiale che in assoluto fornisce le migliori condizioni igieniche per la mammella poiché la sua natura inorganica e l’ottimo potere assorbente (riduzione dell’umidità) ostacolano la proliferazione batterica, inoltre, fornendo una superficie comprimibile e asciutta è generalmente gradita agli animali, tuttavia, l’impiego di tale materiale per la lettiera non è sempre possibile a causa degli elevati costi della sabbia stessa (acquisto e trasporto) oppure per l’incompatibilità con i sistemi di rimozione delle deiezioni presenti in numerose aziende. La paglia rappresenta una valida alternativa laddove non sia possibile adottare la sabbia essendo un materiale soffice e asciutto che fornisce un ottimo comfort all’animale in decubito, tuttavia, data la sua natura organica contiene sostanze nutrienti disponibili per i batteri anche prima di essere contaminata da feci e urine pertanto risulta fondamentale che la gestione di tale materiale sia svolta maniera ottimale.

A prescindere dal tipo di lettiera adottata le conta batterica non dovrebbe mai superare il milione di UFC per ml del materiale a contatto con la mammella, in caso contrario si assisterà inevitabilmente ad un incremento dell’incidenza di mastiti ambientali. In conclusione gli obiettivi primari nella gestione della lettiera devono essere quelli di massimizzare sia le condizioni igieniche sia il benessere animale, così da concorre a garantire la massima resa qualitativa e quantitativa del latte.

Fonte: Russell F. Bey, Jeffrey K. Reneau e Ralph J. Farnsworth – The role of bedding management in udder health – Atti del National Mastitis Council Annual Meeting 2002.

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