La sala di mungitura è il cuore pulsante di un’azienda di bovine da latte. La gestione di questo momento determina perdite o ricavi importanti per l’economia aziendale. Per potere avere delle buone pratiche di mungitura è necessario effettuare le operazioni in maniera corretta e, soprattutto, continuativa. Le bovine in lattazione sono animali estremamente abitudinari e amano che le operazioni vengano svolte con la ripetitività per l’intera carriera produttiva.
Non bisogna però commettere l’errore di relegare solo agli addetti alla mungitura la responsabilità della produzione di un latte di qualità. Ad esempio, chi si occupa di gestire le lettiere può essere causa di insorgenza di nuove mastiti, se queste non vengono cambiate spesso e con quantità di paglia sufficienti, come chi gestisce la somministrazione della razione è responsabile dell’assunzione dell’alimento che può influenzare le produzioni. Anche gli addetti alla manutenzione dell’impianto di mungitura possono avere importanti responsabilità, un impianto mal funzionante può causare allungamento dei tempi di mungitura e conseguenti lesioni al capezzolo e mastiti secondarie.
Ci sono molti modi per effettuare una mungitura corretta. Le procedure corrette dipendono dal tipo di sala di mungitura, dal personale disponibile, dal numero di bovine in lattazione, e dal numero di mungiture al giorno. L’aspetto più importante è che ciascuna bovina venga munta ogni volta con le stesse modalità. Ogni bovina dovrebbe essere sottoposta a predipping e avere capezzoli asciutti e puliti primi dell’attacco del gruppo di mungitura e al termine della mungitura dovrebbe essere effettuato il post dipping. In una sala di mungitura gestita correttamente gli animali dovrebbero introdursi autonomamente senza la necessità della presenza di personale nell’area di sosta. Una volta entrata in sala mungitura la bovina dovrebbe essere immediatamente gestita per la preparazione all’attacco del gruppo. Il mungitore dovrebbe effettuare il predipping e l’eliminazione dei primi getti delle bovine dalla prima alla quarta o quinta (a seconda delle dimensioni della sala di mungitura). In grandi sale di mungitura un secondo mungiture dovrebbe preparare le bovine dalla sesta alla decima. Questo tipo di approccio consente di avere un corretto ordine alla mungitura e di stimolare adeguatamente gli animali. Dopo la rimozione del gruppo i capezzoli andrebbero disinfettati uniformemente su tutta la superficie con un disinfettante adeguato. Questo non è l’unico schema di mungitura possibile , fondamentale è che ogni schema di mungitura applicato venga analizzato per testarne l’adeguatezza. Gli aspetti valutabili per testare la correttezza delle operazioni di mungitura e di gestione sono:
Conta delle cellule somatiche
Conta batterica totale
Residui di antibiotici
Conta batterica totale sul latte pastorizzato (per stimare la shelf life del prodotto)
Conta batterica preliminare per valutare la presenza di psicrotrofi
E’ necessario definire degli obiettivi per ogni aspetto valutato. Questi obiettivi dovranno essere segnalati a tutto il personale di stalla e sottoposti a verifica. Tutte le procedure compiute in sala di mungitura hanno infatti uno scopo preciso, questo dovrebbe essere evidenziato al personale che sarà in grado di valutare se e dove vengono commessi errori o mancanze. Per una routine ottimale bisognerebbe avere a disposizione un report per tutto il personale in cui sono indicati obiettivi e risultati raggiunti.
Concludendo l’aspetto fondamentale da non trascurare è responsabilizzare il personale definendo compiti e obiettivi di ogni fase del management per individuare i punti critici e per poterli controllare.
M. Mazzilli
Bibliografia: David R. Bray- Ways to keep improving your milk- Hoard’s Dairyman-May 10, 2011
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