Sull’ultimo numero di Hoard’s dairyman, Trent Westhoff, Tom Overton e Sabine Mann hanno presentato un interessante lavoro sulla qualità del colostro di cui vi proponiamo una sintesi delle informazioni più rilevanti.
La somministrazione al vitello di colostro di alta qualità è riconosciuto come un fattore critico per avere vitelli sani. Il colostro, infatti fornisce le componenti immunitarie, ma è anche ricco di nutrienti, ormoni e fattori di crescita per la nutrizione e lo sviluppo del vitello nelle prime fasi della vita.
Ricerche recenti hanno dimostrato la produzione di colostro varia durante l'anno e mantenere una fornitura adeguata di colostro di alta qualità tutto l'anno può essere impegnativo per alcuni allevatori.
Gli Autori hanno raccolto i dati da 5.790 primipare e 12.553 pluripare da 19 allevamenti dello stato di New York. La produzione individuale maggiore è stata riscontrata a maggio nelle primipare e a giugno nelle pluripare (vedi figura). La resa più bassa si è invece riscontrata a ottobre nelle primipare e a febbraio nelle pluripare. Questa stagionalità non è un fatto nuovo, ma mancano ancora informazioni per spiegare perché si verifichi questo fenomeno.
Gli Autori hanno quindi cercato di individuare i principali fattori che possano determinare tali variazioni.
Variabilità individuale
Numero di parti, razza e lunghezza della gravidanza, sono fattori che influenzano la qualità del colostro, ma le informazioni sono spesso contrastanti. Gli Autori hanno riscontrato che la massima resa di colostro si abbia al secondo parto. Inoltre, il valore di Brix del colostro è aumentato con il numero di lattazioni e non era diverso tra primipare pluripare.
È interessante notare che la durata della gravidanza influenzava la produzione di colostro. Pluripare con una durata di gestazione più lunga (da 283 a 293 giorni) hanno una resa maggiore di 700g rispetto a vacche con lattazione più corta (da 263 a 273 giorni). Vacche che partoriscono una femmina avevano una resa inferiore rispetto a quelle che partorivano un maschio o a gemelli, così come avveniva se il vitello nasceva morto. Questo indica chiaramente il ruolo del vitello nell’influenzare la composizione del colostro.
Fattori ambientali
La qualità e la quantità del colostro segue l’indice di temperatura-umidità THI e il fotoperiodo nell’arco di un anno, ma non ci sono studi specifici che ne spieghino i meccanismi.
Le pluripare che sono esposte a valori di THI più elevati e a maggiore intensità di luce nel periparto producono più colostro, ma il valore Brix è minore. Tale effetto non sembra essere presente per le primipare.
Come aumentare la quantità di colostro
È noto che la lunghezza dell’asciutta influenza la quantità di colostro prodotto. Asciutte <47 gg sono associate ad una riduzione di quasi un kg di colostro, rispetto a bovine con asciutta tra 47 e 65 gg e di oltre 2 kg rispetto ad asciutte più lunghe
La dieta nella fase del close-up può influenzare la quantità di colostro. Infatti, un aumento degli amidi da 18,6% al 22,5% e delle proteine da 13,6 al 15,5% ha determinato un aumento della quantità di colostro, ma anche ad una riduzione dell’indice Brix.
Ovviamente il colostro può essere conservato preferibilmente previo congelamento subito dopo la raccolta. Può anche essere refrigerato, ma non oltre due giorni, sempre mantenendo le più rigorose norme igieniche nella raccolta e conservazione del prodotto.
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