Secondo uno studio del Royal Veterinary College di Londra, le frisone che riescono ad effettuare il primo parto tra i 23 ed i 25 mesi d’età tendono ad essere più produttive e longeve rispetto a quelle che giungono a tale traguardo in età più avanzata, inoltre, se si considera che le vacche generalmente diventano realmente redditizie a partire da circa metà della seconda lattazione risulta ancor più evidente quanto sia importante ottimizzare la produzione e la carriera produttiva delle bovine allevate in azienda.
In termini numerici le primipare che partoriscono entro 23 – 25 mesi produrranno, nei cinque anni successivi, mediamente 7.000 kg in più rispetto alle vacche che cominciano la loro prima lattazione dai 30 mesi in poi; sebbene la maggior parte degli allevatori puntino a portare le loro bovine al primo parto entro i due anni d’età la media nazionale per le frisone si assesta attorno ai 28 – 29 mesi. Le cause alla base di tale “ritardo” possono essere molteplici e spaziano dai ritardi di crescita per diverse problematiche alle scelte gestionali della singola azienda.
L’età della prima fecondazione può influire notevolmente su quella del primo parto, gli Autori dello studio sopracitato hanno riscontrato nelle manze un tasso di concepimento alla prima fecondazione pari al 67% ed hanno identificato nelle bovine tra i 13 ed i 14 mesi d’età il gruppo di manze con la miglior fertilità (84% alla prima FA).
Le manze possono essere fecondate a 13 – 14 mesi solamente qualora abbiano raggiunto uno sviluppo corporeo adeguato, nella fattispecie l’obiettivo è circa il 55 – 60 % del peso di una bovina adulta al momento della FA per poi arrivare al 90% prima del parto. Ad esempio, con un peso medio della mandria adulta pari a 660 kg le manze dovranno raggiungere almeno i 360 kg entro 13 – 14 mesi prima di essere fecondate, in altri termini se si considera un peso alla nascita pari a 40 kg le bovine dovranno aumentare di 320 kg in 410 giorni (mediamente 0,75 kg/giorno per l’intero periodo).
I vitelli convertono l’alimento in peso vivo con maggiore efficienza prima dello svezzamento, pertanto, ai fini di raggiungere il peso target per la fecondazione entro i 13 – 14 mesi l’incremento ponderale dei vitelli dovrà essere massimizzato durante i primi mesi di vita. Tale incremento può essere garantito solamente se ai vitelli vengono somministrate le giuste quantità di energia e di proteine, ovvero, 700 – 900g di solidi del latte in due o più pasti giornalieri, questo quantitativo di nutrienti può fornito aumentando la concentrazione oppure il volume del latte impiegato per nutrire i vitelli, come indicato nella tabella sottostante:
Concertazione dei sostituti del latte
100 g/l (10%)
125 g/l (12,5%)
150 g/l (15%)
150 g/l (15%)
Solidi del latte per litro (g)
100
125
150
150
Volume latte (l/giorno)
5
6
5
6
Solidi totali al giorno (g)
500
750
750
900
La qualità degli alimenti con cui si alimentano i vitelli rappresenta un altro aspetto fondamentale, sia dal punto di vista del latte sia da quello dei sostituti con l’obiettivo di raggiungere l’incremento ponderale desiderato senza indurre problemi a livello gastro-enterico.
Al pari dell’alimentazione liquida anche lo starter riveste un ruolo chiave nella corretta crescita del vitello, anch’esso deve essere di buona qualità con i giusti quantitativi di energia e di sostanze nutritive; uno starter adeguato deve fornire almeno 12 MJ di energia (circa 3.000 kcal) e contenere il 18 – 20% di proteina grezza; il 25% di amidi e zuccheri; vitamine e minerali in quantità corrette ed abbastanza fibra da scongiurare problemi digestivi.
In conclusione, portare le bovine al loro primo parto entro i 23 – 25 mesi d’età fornisce numerosi benefici dal punto di vista economico, tuttavia, risulta ancor più importante che la data del primo parto sia adeguata in relazione al sistema gestionale adottato in allevamento, inoltre, la crescita dei vitelli e delle manze deve essere monitorata costantemente così da poterne verificarne la correttezza ed intervenire in tempi rapidi qualora le condizioni degli animali non siano quelle desiderate.
Fonte: Jessica Cooke – Setting targets for effecient calf and heifer management – International Dairy Topics (Vol. 12 N° 6 pp. 15-16)
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