La selezione genetica per la resistenza alle malattie che colpiscono gli animali da allevamento sta diventando sempre più importante, sia per ragioni economiche sia per quanto riguarda il benessere degli animali e le esigenze dei consumatori. Questi ultimi, infatti, sono sempre più attenti a consumare prodotti sani e ottenuti in modo naturale.
La produzione di latte, uno dei principali criteri di selezione per le bovine da latte nel corso degli ultimi decenni, e la resistenza alle malattie sono sfavorevolmente correlate dal punto di vista genetico.
A causa della mancanza di sistemi di registrazione dei dati riguardanti le malattie delle bovine da latte, la selezione genetica per la resistenza a tali malattie in molti paesi è basata solo sull’osservazione dei tratti fenotipici geneticamente correlati alla presenza o all’assenza delle patologie oggetto di studio. Ad esempio, la conta delle cellule somatiche nel latte, è usata come indicatore di mastite.
Al fine di consentire la ricerca in merito alle relazioni esisti tra selezione genetica e resistenza alle malattie in Canada, dal 2007, esiste un sistema nazionale di registrazione dei dati sanitari che riguardano le bovine da latte. Otto patologie, che influenzano maggiormente la redditività della mandria, sono registrate, su base volontaria, dagli allevatori: mastite clinica, dislocazione dell’abomaso, chetosi, collasso puerperale, ritenzione della placenta, metrite, cisti ovariche, e zoppia.
In studi precedenti, la correlazione genetica tra mastite clinica e conta cellulare media durante la lattazione è risultata essere compresa tra 0,63 e 0,69.
Tuttavia, l’associazione genetica esistente tra le malattie che colpiscono più frequentemente le bovine da latte e la loro produzione durante tutta la lattazione non è mai stata studiata.
Pertanto, l’obiettivo dello studio descritto in quest’articolo è stato quello di indagare le relazioni genetiche esistenti tra le tre patologie più frequenti nelle bovine da latte (mastite clinica, cisti ovariche, e zoppia), la loro produzione di latte e il contenuto medio di cellule somatiche durante la prima lattazione.
Per raggiungere tale obiettivo sono stati utilizzati i dati riguardanti i casi di mastite clinica, cisti ovariche, e zoppia registrati dagli allevatori nel periodo compreso tra aprile 2007 e aprile 2011, così come i dati dei controlli mensili per quanto riguarda la produzione di latte e il contenuto di cellule somatiche.
Al fine di garantire che tutte le bovine incluse nello studio provenissero da allevamenti con registrazione precisa delle patologie sono stati applicati diversi criteri di selezione delle mandrie per ciascuna delle tre patologie in esame. Nella fase di analisi dei dati sono stati inclusi solo animali con almeno due registrazioni di malattia.
L’intervallo tra la prima e l’ultima registrazione di un episodio di malattia doveva essere di almeno centottanta giorni. Questo criterio ha permesso di eliminare dallo studio gli allevamenti dove la registrazione delle malattie è avvenuta solo per un breve periodo di tempo. Inoltre, sono state stabilite delle frequenze minime per ciascuna malattia al fine di garantire che la registrazione dei dati all’interno dei singoli allevamenti avvenisse in modo continuativo. Tali frequenze minime (casi per allevamento/anno) erano del 5% per quanto riguarda la mastite clinica e dell’1% per le cisti ovariche e la zoppia.
Poiché non tutti gli allevamenti registravano i casi di tutte e tre le malattie, i dati ottenuti sono stati divisi in tre gruppi, uno per ogni malattia, ed elaborati separatamente.
In tutti e tre i gruppi di dati, sono stati considerati solo gli episodi di malattia verificatosi durante la prima lattazione in bovine di razza Holstein con un’età al parto compresa tra diciannove e quarantatré mesi e sottoposte ad almeno una misurazione del latte prodotto e del suo contenuto di cellule somatiche.
I dati ottenuti sono stati inclusi in un modello contenente anche i dati riguardanti gli indici genetici dei padri e delle madri delle bovine incluse nello studio. Per le analisi genetiche, è stato applicato un approccio bayesiano utilizzando il campionamento di Gibbs. Per l’analisi statistica dei dati riguardanti ciascuna delle tre malattie prese in esame, è stato utilizzato un modello di regressione casuale a due varianti (presenza o assenza della malattia) nel quale sono stati inseriti i dati relativi alla produzione di latte e alla conta cellulare.
Per quanto riguarda i risultati, le frequenze medie delle mastiti cliniche, delle cisti ovariche e delle zoppie durante la prima lattazione sono state rispettivamente del 12,7%, dell’8.2% e del 9.1%.
La Figura n. 1, mostra la distribuzione del primo episodio di ciascuna delle tre malattie secondo il numero di giorni trascorsi dal parto. Una percentuale elevata (35%) dei casi di mastite clinica si è verificata nel primo mese di lattazione, mentre i restanti casi sono risultati essere distribuiti in modo uniforme lungo il restante periodo di lattazione. I casi di cisti ovariche sono stati registrati soprattutto dopo il primo mese di lattazione. I casi di zoppia, invece, sono risultati essere distribuiti uniformemente durante tutta la lattazione, con un numero di casi leggermente maggiore all’inizio della lattazione.
Fonte: Genetic relationships of clinical mastitis, cystic ovaries, and lameness with milk yield and somatic cell score in first-lactation Canadian Holsteins. A. Koeck, S. Loker, F. Miglior, D. F. Kelton, J. Jamrozik and F. S. Schenkel. Journal of Dairy Science Vol. 97 No. 9, 2014.
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