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Qualità Del Latte: I Fattori Di Rischio Legati Al Management – Terza Parte: Trattamento Termic

Nelle seguenti due tabelle vengono illustrati i fattori di rischio relativi, rispettivamente a LPC e CC elevate per le 153 aziende che hanno compilato correttamente il questionario:



LABORATORY PASTEURIZATION COUNT

Variabili

OR

P

Int Conf.

Sistema di purific. delle acque

Sì contro No

0.18

<0.01

0.08 / 0.41

Raffreddatore a piastre

Sì contro No

1.68

0.02

1.08 / 2.59

Freq. lavaggi con acidi

Una o meno contro 2 al giorno

2.54

<0.01

1.40 / 4.61

Stagionalità

<0.01

Primavera

Estate

1.48

0.03

1.04 / 2.11

Autunno

1.11

0.53

0.80 / 1.55

Inverno

0.49

<0.01

0.35 / 0.68


COLIFORMI

Variabili

OR

P

CI

Dimensioni mandria > 50

2.45

<0.01

1.57 / 3.83

Taglio peli della mammella

Sì contro NO

0.67

0.05

0.45 / 1.01

Pulizia del tank

Manuale contro Automatica

2.94

<0.01

1.61 / 5.35

Freq. lavaggi con acidi

Una o meno contro 2 al giorno

2.23

<0.01

1.29 / 3.88

Stagionalità

<0.01

Primavera

Estate

1.68

<0.01

1.29 / 2.17

Autunno

0.95

0.68

0.73 / 1.23

Inverno

0.83

0.14

0.65 / 1.06

Per quanto riguarda l’LPC ed il sistema di purificazione delle acque il risultato è eclatante: le stalle prive di tale sistema hanno 5,5 volte la probabilità di una LPC elevata rispetto a quelle che ne sono prive, tuttavia, tale risultato deve essere valutato con attenzione poiché solamente 4 aziende coinvolte nello studio hanno adottato tale sistema. Per quanto riguarda i principali fattori di rischio:

  1. Raffreddatore a piastre: l’adozione di questo tipo di raffreddatore si è rivelata una scelta controproducente, ai fini di una bassa LPC, presumibilmente perché si tratta di un sistema che pone a contattato dei fluidi con grandi superfici tendendo quindi a produrre dei detriti dove possono aderire i batteri, inoltre, tali sistemi risultano piuttosto difficili da pulire in maniera corretta.

  2. Lavaggi acidi e pulizia del tank: lavaggi acidi non sufficientemente frequenti non riescono a rimuovere tutti i detriti inorganici e i depositi minerali dove possono aderire i batteri. Per quanto riguarda i coliformi, inoltre, la pulizia manuale del tank rappresenta un significativo fattore di rischio.

  3. Stagionalità: l’estate gioca un ruolo negativo sia per quanto riguarda LPC che CC mentre durante l’inverno la situazione migliora. Tali esiti sono legati evidentemente alle temperature, tuttavia, è bene ricordare che gli effetti negativi delle temperature elevate vengono notevolmente esacerbati da condizioni igieniche scadenti sia della stalla sia delle bovine.

Il taglio della peluria sulla mammella sembra avere un effetto positivo sulla CC poiché esso potrebbe ridurre la quantità di sporcizia che si accumula sulla mammella, mentre, per quanto concerne la dimensione della mandria è plausibile che essa non rappresenti un fattore di rischio a se stante ma piuttosto sia correlata ad altri fattori quali il sovraffollamento maggiormente frequente in mandrie numerose.

CONCLUSIONI

Questo studio mette in luce l’importanza di attuare diversi metodi di valutazione della carica batterica ai fini di ricavare un quadro quanto più realistico dell’igiene e della qualità del latte. Conoscere e controllare il più possibile i fattori di rischio gestionali permette di migliorare la qualità del prodotto; in particolare è da sottolineare l’importanza di mantenere elevati standard igienici in relazione alla stagionalità.

L’identificazione dei fattori di rischio per LPC e coliformi è risultata difficoltosa e, purtroppo, i risultati dello studio restano difficilmente applicabili per aziende di grandi dimensioni.

Fonte: Elmoslemany A. M.; Keefe G. P.; Dohoo I. R. et al.The association between bulk tank milk analysis for raw milk quality and on-farm management practice – Preventive Veterinary Medicine (Vol. 95, 2010)



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