top of page

Mastite e Fertilità


Nell’ultimo decennio, sono state sempre più numerose le ricerche che hanno dimostrato l’interazione negativa tra la salute della mammella e la fertilità della bovina. Il meccanismo per cui un’elevata conta cellulare (CCS) riduce la fertilità non è completamente compreso; quando è presente una mastite, le varie sostanze prodotte nella ghiandola mammaria hanno effetti negativi sul follicolo in maturazione, sull’ovulo, sull’embrione e sul corpo luteo. La presenza di un’elevata CCS o di mastite subclinica può annullare il rilascio di gonadotropina, portando ad un ritardo nella ripresa del normale ciclo estrale dopo il parto.

Riportiamo i risultati di un articolo che riprende le ricerche più recenti in merito e che indica come la riduzione delle mastiti ha un positivo ritorno migliorando le performance riproduttive.


L’effetto sui follicoli

In una ricerca, la presenza e l’intensità di una mastite cronica è stata diagnosticata dopo avere valutato contemporaneamente i risultati dell’esame batteriologico e la conta cellulare nel latte dei singoli quarti, e il grado di infezione: basso, medio, intenso o grave (J. Dairy Sci. 95:1885-93). Durante lo studio, i ricercatori hanno contato i follicoli visibili su ciascuna ovaia, e hanno visto che: il numero di follicoli con un diametro che andava da 1 a 3 mm e da 4 a 7 mm non è stato influenzato dal grado dell’infezione, ma con l’aumentare dell’intensità della mastite diminuiva il numero di follicoli con un diametro superiore a 8 mm. Le vacche gravemente colpite da mastite hanno avuto meno follicoli secondari e una ridotta densità dei vasi sanguigni nella porzione corticale esterna dell’ovaia.

La riduzione del letto vascolare e l’aumento del tessuto fibroso hanno avuto un impatto diretto sui fattori specifici relativi all’uovo all’interno dell’ovaia. Tutti questi fattori sono elementi regolatori essenziali della funzione dei follicoli e della loro crescita.

Ciclo dopo il parto

Le vacche che contraggono la mastite tra i 15 e i 28 giorni dopo il parto hanno un ritardo nel ciclo ovarico (cioè, sono meno quelle che ovulano al 28º giorno dopo il parto) e hanno un primo calore ritardato rispetto alle vacche che hanno avuto la mastite durante le prime due settimane di lattazione e anche rispetto alle vacche di controllo senza mastite (Tabella 1).

In un altro studio (Acta Vet. Hung. 59:349-362), le vacche con un’alta CCS, identificate come vacche con una CCS superiore alle 500.000 cellule, hanno avuto anch’esse una maggiore incidenza di prime ovulazioni ritardate dopo il parto rispetto alle vacche con una CCS sotto le 500.000 cellule durante il primo mese dopo il parto.

I risultati indicano chiaramente che, nelle vacche da latte, la mastite può influenzare la ripresa dell’attività ovarica.

Cicli estrali anomali

Ma questo non è stato l’unico impatto negativo identificato in quella ricerca. Le vacche con una elevata CCS (da 200.000 a 500.000 cellule) hanno avuto una maggiore incidenza di cicli prolungati rispetto alle vacche con una CCS tra le 50.000 e le 100.000 cellule. Contemporaneamente, è stato diagnosticato un maggior numero di luteolisi premature (brevi cicli di calore) nelle vacche con presenza di batteri gram-negativi e in quelle con patogeni non identificati in mammella rispetto alle vacche con batteri gram-positivi oppure non infette (46,7% contro 8,3% rispettivamente; Reprod. Domest. Anim.40:199-204). Quando una infezione mastitica si è verificata durante la fase follicolare, rispetto alle vacche gram-positive e a quelle sane la durata di questa porzione del ciclo è risultata prolungata di 3 giorni sia nelle vacche gram-negative che in quelle con patogeni non identificati.

Tasso di concepimento

Lo scopo di un’ampia ricerca svolta in Israele e durata sette anni è stato di valutare gli effetti della mastite. Lo studio ha coinvolto 287.192 prime fecondazioni. In particolare, i ricercatori si sono concentrati sullo schema e il numero di cellule nel periodo in prossimità della prima fecondazione in relazione al tasso di concepimento. Per distinguere tra le vacche non infette e quelle con mastite è stata fissata la soglia di 150.000 cellule. Allo stesso modo, le vacche con un’alta CCS prima e una bassa conta dopo la fecondazione sono state identificate come guarite, mentre quelle con una bassa conta prima della FA e un’alta CCS dopo sono state identificate come nuove infette; le vacche con un’alta conta prima e dopo la FA sono state indicate come vacche con mastite (probabilmente subclinica) cronica. In tutti i casi, il tasso di concepimento è risultato ridotto rispetto al gruppo di vacche sane usate come controllo (Tabella 2).

Che dire delle vacche con mastite grave? Un singolo episodio di incremento della conta cellulare (superiore a 1 milione di cellule in un unico giorno di controllo) ha ridotto la probabilità di concepimento del 23,6% quando si è verificato durante i 10 giorni immediatamente precedenti la FA, ma non quando si era verificato prima.

I risultati hanno indicato che un aumento delle cellule vicino al periodo della FA, tipico nella mastite subclinica, è stato associato ad una significativa riduzione della probabilità di concepimento, e che persino un aumento minimo di cellule aveva ridotto il tasso di concepimento.

Circa mille vacche Holstein di due allevamenti commerciali in California sono state divise (in retrospettiva) in quattro categorie sulla base del momento del primo caso di mastite clinica provocato da patogeni ambientali. I casi clinici di mastite sono stati identificati ad ogni mungitura dal personale dell’allevamento sulla base dell’osservazione di latte anomalo o gonfiore della ghiandola mammaria. I gruppi sono stati così suddivisi:

1. Gruppo di controllo senza casi clinici di mastite registrati.

2. Prima mastite clinica antecedente la prima fecondazione dopo il parto.

3. Prima mastite clinica nel periodo tra la prima FA dopo il parto e la diagnosi di gravidanza.

4. Prima mastite clinica dopo la diagnosi confermata di gravidanza.

Le mastiti hanno ridotto la produzione di latte, di latte corretto al 3,5% di grasso e di materia utile, ma l’effetto è stato osservato solo nelle vacche con mastiti prima e subito dopo la prima inseminazione. Quando la mastite si è verificata subito dopo la FA (Tabella 3), tutti gli esiti di gravidanza sono risultati influenzati negativamente.

Un altro studio su 447 vacche di sei allevamenti in Giappone ha sottolineato il rapporto tra un’elevata CCS e la performance riproduttiva (Acta Vet. Hung. 59:349-362): rispetto alle vacche con una CCS inferiore alle 200.000 cellule, le vacche con una CCS da 200.000 a 500.000 cellule hanno avuto anche ridotti tassi di concepimento e di gravidanza e un numero maggiore di giorni tra il parto e il concepimento.

Le vacche più vecchie (con cinque o più parti) hanno avuto una maggiore incidenza di cellule elevate rispetto alle vacche in prima e seconda lattazione.

Raddoppiare i benefici

È evidente da questi studi che ogni sforzo fatto per ridurre le mastiti e un’elevata conta cellulare ripagherà grossi dividendi in termini di latte più vendibile e migliore performance riproduttiva. Vi siete chiesti cosa potete cambiare voi nella gestione della vostra azienda per ridurre la conta cellulare?

Tabella 1. La mastite influisce sull’inizio del ciclo estrale dopo il parto

Momento in cui si è verificata la mastite (giorni in latte)

Giorni in latte 0 – 14 15 – 28 Niente

Giorni alla prima ovulazione 33,4 38,6 32,0

Ovulazione entro il 28º giorno, % 47,5 22,2 50,3

Giorni al primo calore 80,2 90,7 83,9

___________________________________________________________________________________________________

fonte: Reprod. Domest. Anim. 40:199-204.

Tabella 2. Tassi di concepimento alla prima FA (%) e CCS associata

Cambiamenti CCS relativi alla FA

Vacche di controllo Non infette guarite (alta prima/ bassa dopo) Nuove infette (bassa prima/alta dopo) Croniche (alta prima e dopo)

39,4 36,6* 32,9* 31,5*__________

*riduzione (P < 0.05) tassi concepimento rispetto alle vacche controllo non infette

Fonte: J. Dairy Sci. 94:4538-4545.

Tabella 3. Le mastiti influiscono sulla performance riproduttiva

Mastiti

Voce nessuna prima della FA subito dopo la FA dopo diagnosi di gravidanza

Numero vacche 501 250 147 103

Concepimento alla prima FA, % 29 22 10 38

Gravide entro 320 giorni in latte, % 85 72 59 93

Aborti, % 6 12 12 10_____

fonte: Anim. Reprod. Sci. 80:31-45.


Titolo Originale: “ Improve milk quality and more cows will conceive”

Autore: Jeff Stevenson, professore di zootecnia presso la Kansas State University, Manhattan.

Per concessione: Hoard’s Dairyman, 10 febbraio 2013

Copyright 2013: W.D. Hoards & Sons, Fort Atkinson, WI (USA)

Traduzione e adattamento a cura di EXdairyPRESS

3 visualizzazioni

Post correlati

bottom of page