Grazie al miglioramento del benessere delle bovine a termine e delle fresche negli ultimi 10 – 15 anni numerosi allevamenti americani hanno registrato progressi nelle performances riproduttive; riduzione dei problemi metabolici e incrementi della produzione lattea. In seguito ci si è chiesti se il miglioramento del benessere di queste bovine rivesta un ruolo più importante rispetto a quello di un altro aspetto basilare, ovvero quello di adottare una corretta razione. In generale la risposta è sì.
Tutti gli sforzi atti al raggiungimento di una razione perfettamente bilanciata, infatti, possono risultare vanificati da una ridotta assunzione di questa da parte di vacche stressate e affaticate; al contrario, i problemi scaturiti da una razione sub-ottimale (non disastrosa ovviamente!) potrebbero essere, per la maggior parte, controbilanciati dall’ottimizzazione del benessere delle bovine durante le fasi metaboliche più delicate.
Ai fini di migliorare il comfort delle vacche a termine e delle fresche è importante tener sotto controllo i seguenti parametri:
Sovraffollamento
Competizione
Spazi a disposizione delle bovine
Qualità della lettiera
Time budget
Movimentazioni e spostamenti tra reparti
Stress da caldo
Assunzione dell’alimento
I nutrizionisti, sulla base a studi ed esperienze passate, in genere danno per assodato che l’assunzione di sostanza secca (DMI o dry matter intake) inizia a ridursi ad alcune settimane dal parto. Tale riduzione è causata sia da variazioni ormonali e sia dalla diminuzione delle capacità intestinali durante la gravidanza, tuttavia, un recente studio della British Columbia University ha evidenziato che la diminuzione della DMI è sovrastimata. I ricercatori hanno osservato che l’assunzione di sostanza secca, in bovine che godono di salute ottimale, si riduce solo ad un giorno dal parto inoltre, nella settimana prima del parto, per ogni riduzione della DMI pari ad 1 kg raddoppia il rischio di chetosi subclinica e triplica quello di metrite.
Ottimizzare il benessere delle bovine durante le ultime settimane di gestazione può migliorare sensibilmente l’assunzione di alimento, al contrario, le vacche stressate stabulante in ambiente sovraffollato tendono a ridurre la DMI e sono maggiormente predisposte alla dislocazione dell’abomaso. L’università del Wisconsin ha stilato una serie di raccomandazioni finalizzate al miglioramento del comfort delle bovine in questa fase delicata:
La densità animale non deve superare l’80%, valori superiori riducono l’assunzione di sostanza secca.
Le vacche nelle ultime settimane di gestazione devono avere almeno 76 – 77 cm di mangiatoia a testa.
Le cuccette per le vacche a fine gravidanza devono essere larghe almeno 137 cm.
Le bovine devono avere almeno 9,2 m2 di lettiera a disposizione e questa deve essere sostituita dopo pochi giorni.
Un’altra causa di stress per le bovine nelle fasi metaboliche più delicate è lo spostamento tra i diversi reparti o recinti della stalla, per ovviare a questo problema gli allevamenti di nuova fattura adottano scelte strutturali tali da ridurre al minimo gli spostamenti.
Una soluzione strutturale è quella di adottare recinti per la bovine a fine gestazione tali da permettere a queste di partorire sul posto, in questi casi solo le vacche con problemi di distocia vengono spostate. Diversamente, altri allevamenti hanno optato per una soluzione prettamente gestionale dove le bovine vicine al parto sono controllate ad intervalli molti brevi (anche di un’ora) e vengono spostate solamente poco prima del parto. In entrambi i casi, le bovine che hanno partorito dovranno poi essere trasferite nel gruppo delle freschissime il prima possibile.
Gestione delle fresche
L’importanza delle fresche dal punto di vista economico è ormai assodata. In questa fase è bene tener presente che le bovine tendono ad essere meno aggressive e vengono allontanate più facilmente dalla mangiatoia dalle altre. Inoltre, le vacche sono animali che per ragioni sociali tendono a voler svolgere la maggior parte delle attività in gruppo: vogliono mangiare assieme e riposare assieme, qualora gli spazi mangiatoia non siano adeguati le bovine che non possono alimentarsi attendono il loro turno in piedi riducendo così il budget dedicato ad altre attività (per approfondire l’argomento: 1, 2, 3 e 4) e andando in contro a maggiori rischi di sviluppare laminiti.
Al fine di ridurre al minimo l’impatto di questi problemi le fresche dovrebbero essere stabulate in recinti a bassa densità dove sono garantiti almeno 76 – 77 cm di mangiatoia.
Importanza del riposo
Le vacche necessitano di almeno 12 – 14 ore al giorno di riposo, qualora queste tempistiche non vengano rispettate le bovine diminuiscono l’assunzione di alimento: si consideri che per 3,5 minuti di riposo mancato le vacche riducono di 1 minuto il tempo dedicato all’alimentazione (per approfondire: 1, 2, 3, 4).
Le fresche generalmente tendono ad assumere cibo in maniera ridotta o meno regolare rispetto alle bovine più avanti nella lattazione, al fine di ottimizzare l’attività ruminale in questa fase metabolica delicate è opportuno ridurre lievemente le fonti di amido ed incrementare la fibra neutro detersa (NDF). Ad esempio una fresca, rispetto ad una bovina in lattazione più avanzata, dovrebbe assumere 0,9 – 1,4 kg in più di fieno; tale fieno deve avere una lunghezza tale da stimolare il rumine (5 – 7 cm) senza tuttavia essere scartato dalla vacca.
Un additivo di buona qualità che sia finalizzato al miglioramento della funzionalità ruminale, all’incremento della DMI, alla riduzione dell’incidenza della chetosi e della lipidosi epatica può rappresentare un importante apporto alla dieta delle fresche.
Per concludere, il benessere della bovina spesso rappresenta un fattore d’importanza addirittura superiore rispetto al perfetto bilanciamento della dieta. Tutto gli accorgimenti atti a migliorare il confort delle fresche dovrebbero tradursi in incremento dell’assunzione di sostanza secca, inoltre, una fresca che si alimenta correttamente sarà più propensa ad una lattazione priva di problemi.
Fonte: M. B. de Ondarza – What matters more: nutrition or cow comfort? – Hoard’s Dairyman (Feb. 2012)
Comments