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Comportamento naturale & management – Parte 2

Comportamento naturale & management – Parte 2: Riposo & Alimentazione

Spinte comportamentali correlate al riposo

Recentemente è stato dimostrato che le vacche hanno una forte spinta comportamentale verso il riposo e che tale spinta aumenta in concomitanza con la privazione del riposo stesso.

Le bovine hanno bisogno di un determinato numero di ore di riposo, che tentano di raggiungere anche a discapito di altre importanti attività, compresa la nutrizione. Nelle vacche da latte è fondamentale sottolineare che alimentazione e riposo sono due comportamenti correlate tra loro.

Numerosi studi hanno evidenziato che tutte quelle scelte gestionali che interferiscono col riposo dell’animale inevitabilmente portano ad una conseguente riduzione del tempo dedicato alla nutrizione. Uno di questi studi ha messo a confronto due gruppi di vacche, il primo stabulato ad una densità del 130%, il secondo del 100% (inteso come accesso alle aree di riposo possibile per tutte le vacche contemporaneamente); si è osservato che le bovine del primo gruppo preferivano spendere il loro tempo in piedi nei corridoi, in attesa che si liberasse un’area di riposo, piuttosto che passarlo a nutrirsi a differenza di quanto avveniva nel secondo gruppo. Risultati analoghi si sono verificati in uno studio successivo con densità del 130 e del 145%.

La relazione riposo-nutrizione riveste un ruolo importante anche durante i periodi di “transizione”. Le primipare e le pluripare che presentano una maggiore attitudine a riposare e ruminare durante i primi giorni pre–partum sono in genere quelle che mostrano maggiori appetito e produzione lattea durante le prime due settimane post-partum. Da questo scaturisce un’importante domanda: come si stimolano le bovine a riposare e ruminare durante l’asciutta?

Le vacche necessitano di 12-14 ore al giorno di riposo, i potenziali benefici del decubito sono i seguenti:

– Incremento della sintesi del latte per un aumento dell’afflusso ematico alla mammella

– Incremento dell’afflusso ematico all’utero gravido (particolarmente importante nelle fasi finali)

– Incremento dell’efficienza della ruminazione

– Incremento della nutrizione

– Riduzione dello stress sul piede rispetto alla stazione e quindi minori rischi di laminite

– Riduzione della fatica

In una recente pubblicazione è stato evidenziato che per ogni ora di riposo extra si sono registrati incrementi produttivi tra circa 0,9 e 1,6 kg di latte al giorno per animale, come illustrato in fig. 1.

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Figura 1: Relazione tra riposo e incremento della produzione lattea

Il tempo dedicato alle interazioni sociali nel bovino è generalmente esiguo, tuttavia anche in condizioni di privazione del riposo e della nutrizione è interessante notare come le vacche tendano comunque a prediligere il tempo dedicato alle interazioni coi propri simili sulle altre attività, suggerendo che queste bovine mantengano intatta in ogni caso la loro natura di animali sociali.

Comportamento naturale e spinte nutrizionali

Le vacche da latte hanno un comportamento naturalmente “aggressivo” per quanto riguarda la nutrizione; è infatti risaputo che i capi ad alta attitudine produttiva si alimentano più voracemente (quantità e rapidità dei pasti), ruminano in maniera più efficiente e bevendo più avidamente (quantità e rapidità) rispetto ai capi a bassa attitudine produttiva. Negli allevamenti da latte pertanto una certa competitività per l’accesso alla razione resta inevitabile, anche in condizioni di disponibilità di cibo illimitata.

In uno studio effettuato alla fine degli anni ’90 si è cercato di misurare l’attitudine alla nutrizione delle vacche in lattazione. Gli autori hanno determinato la spinta che una vacca affamata esercita sulle strutture di contenimento che si frappongono tra lei e l’alimento. Tale spinta ha superato i 225 kg; considerando che, per danneggiare i tessuti organici, sono sufficienti poco più di 100 kg è facile rendersi conto di quanto sia “aggressiva” l’attitudine ad alimentarsi di una bovina in lattazione. Tale spinta comportamentale risulta pertanto un fattore importante di cui tener conto quando si progettano le aree preposte all’alimentazione della mandria.

Fonte: www.eXtension.org -Taking Advantage of Natural Behavior Improves Dairy Cow Performance

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