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Dal Canada un nuovo test per identificare le bovine col miglior sistema immunitario

L’Università di Guelph ha messo appunto una nuovo sistema, chiamato High Immune Response (HIR) Test System, in grado di identificare facilmente gli animali col migliore sistema immunitario così da poterli sfruttare per il miglioramento genetico.

Il test HIR può essere effettuato sia sui vitelli sia sugli animali adulti e serve ad identificare gli animali caratterizzati da un’elevata efficienza della risposta immunitaria (denominati HIR), tali bovini sono più resistenti alle malattie e presentano una frequenza delle patologie economicamente più rilevanti (mastiti, metriti, dislocazioni dell’abomaso, ecc.) ridotta del 30 – 60% rispetto agli altri animali.

I caratteri responsabili della bontà del sistema immunitario nella sua totalità presentano un’ereditabilità pari a 0,25, mentre, quelli per la resistenza ad una singola malattia generalmente solo attorno a 0,10; pertanto ai fini di migliorare lo stato sanitario della mandria con rapidità risulta più conveniente puntare sull’immunità nel suo complesso piuttosto che sulla resistenza alla singola malattia.

Il test HIR richiede tre visite aziendali effettuate nell’arco di due settimane, necessita di circa 5 minuti per animale e consiste in una serie di prove atte a misurare la risposta immunitaria umorale e cellulo-mediata. Nello specifico, le bovine vengono inoculate con un antigene studiato sia per essere innocuo sia per non interferire con vari i piani di controllo delle malattie infettive; successivamente a tali animali verranno prelevati dei campioni di sangue per testare l’immunità umorale e, inoltre, saranno sottoposti ad uno skin-test per verificarne la risposta cellulo-mediata.

Uno studio in collaborazione col Canadian Bovine Mastitis Research Network (CBMRN) ha messo alla prova il test HIR su 690 bovine stabulate in 58 diversi allevamenti con l’obiettivo di verificare l’attendibilità del sistema HIR in relazione ai casi di mastite. I ricercatori hanno suddiviso le vacche in base ai risultati del test in tre categorie: elevata risposta immunitaria; media risposta e bassa risposta. Le bovine con elevata risposta hanno mostrato sia una ridotta incidenza dei casi mastite clinica (17 casi anno ogni 100 animali contro i 31 di quelli a bassa risposta) sia una minore gravità sintomatologica in caso malattia.

La genomica sta rivoluzionando la selezione genetica nell’allevamento bovino anche in virtù delle informazioni fornite dal polimorfismo di un singolo nucleotide (SNP); gli animali inclusi nella studio sopracitato, appartenenti alle categorie “alta risposta” e “bassa risposta”, sono stati sottoposti anche ad un GWAS (genome-wide association study) al fine di identificare eventuali differenze tra i due gruppi. I risultati del GWAS hanno evidenziato circa 200 marker SNP suggerendo che in futuro la selezione genetica per il miglioramento del sistema immunitario e per la resistenza alle malattie potrà essere ancora più precisa.

Il test HIR può essere impiegato anche per la scelta dei tori, oltre che di vitelle e vacche, e nel complesso questo sistema mira al miglioramento genetico attraverso caratteristiche intrinseche degli animali; ricapitolando i vantaggi dello sfruttamento dell’esame HIR nella selezione genetica sono numerosi:

  1. Riduzione dell’incidenza e della gravità delle malattie

  2. Riduzione dei costi del trattamento

  3. Miglior risposta ai vaccini

  4. Elevata qualità del colostro

  5. Allungamento della carriera produttiva

  6. Possibilità di testare gli animali a partire dai 2 mesi di vita

  7. Rapporto costi-benefici favorevole

Fonte: Kathleen Thompson-Crispi e Bonnie Mallard – We Can Now Find The Best Immune Systems – Hoard’s Dairyman (Feb. 2013)

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