Nell’ultimo numero di Hoard’s Dairyman è stato pubblicato un interessante articolo sul trend nel numero di allevamenti in USA. Dai dati è interessante notare come il numero di allevamenti sia passato da 131.535 del 1992 ai 49.331 del 2012 con una riduzione del 63.5%. Accanto a questa drastica riduzione, comune per altro anche al nostro Paese, si è avuta una redistribuzione nel numero di allevamenti nei diversi Stati. In genere la nuova frontiera dell’allevamento è considerato il Sudwest dove sono aumentati gli allevamenti, o meglio, non sono diminuiti. Tuttavia, contrariamente a quanto si crede però la produzione di latte non ha avuto un simile spostamento. Infatti, l’area che ha aumentato la propria quota di produzione sul totale nazionale è il Nordest che è passata dal 23% del 1992 al 30% del 2012, a spese di tutte le altre aree che hanno visto diminuire la propria quota.
Sicura
mente interessante valutare, anche per fare stime per casa nostra, di quanto potrà diminuire il numero di allevamenti nei prossimi anni. Le previsioni sono di un decremento di almeno il 3% annuo, il che porterebbe ad avere circa 38.000 allevamenti nel 2020, ovvero meno del 30% di quelli del 1992. Numeri che impressionano e che sicuramente devono farci riflettere per le analogie che possiamo fare con la situazione italiana.
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