Gli agenti causa di mastite sono microrganismi in grado di causare un’infiammazione da moderata (ad esempio, mastiti da Stafilococchi coagulasi negativi) a grave (ad esempio le mastiti cliniche da E.coli).
Tutte le mastiti sono caratterizzate da un innalzamento delle cellule somatiche nel latte, come risposta del sistema immunitario all’infezione.
Alcuni microrganismi possono, quando presenti nel latte, essere responsabili di gravi tossinfezioni alimentari per l’uomo. Il meccanismo patogenetico che sottende a queste forme è però completamente differente da quello delle mastiti e i due fenomeni sono, nella maggior parte dei casi, disconnessi tra loro.
A seguito dell’introduzione, in alcune regioni italiane, di distributori per la vendita di latte crudo destinato al consumo diretto, risulta di particolare interesse la segnalazione di positività nel latte per E. coli verocitotossici. E. coli è un microrganismo Gram negativo annoverato tra i patogeni ambientali causa di mastite. L’incidenza di mastiti da E. coli aumenta quando è presente un alto tasso di fecalizzazione ambientale. L’azione infiammatoria di E.coli a livello mammario viene espletata dalle LPS (lipopolisaccaridi), endotossine costitutive della parte batterica e liberate nella mammella a seguito della morte dei batteri in conseguenza alla fisiologica risposta immunitaria. Proprio per questa ragione, in caso di mastiti da E. coli è possibile il riscontro di un esame batteriologico del latte negativo.
Il meccanismo patogenetico legato alle tossinfezioni da E. coli verocitotossici presenti nel latte è completamente differente da quanto descritto per le mastiti. Il latte infatti, in questo caso, subisce una contaminazione fecale successiva alla mungitura. Come noto, i coliformi e, tra questi talvolta anche E. coli O157H7 (verocitotossico), possono essere presenti nell’intestino bovino in assenza di sintomatologia e possono contaminare le lettiere e, quindi, la mammella delle bovine in lattazione. La presenza di mammelle sporche al momento della mungitura è responsabile in questo caso della contaminazione del latte.
Il consumo di latte contaminato non trattato termicamente, nei soggetti a rischio (anziani e bambini in particolare) favorisce l’insorgenza di tossinfezioni anche gravi. Per questo motivo il latte crudo destinato al consumo diretto viene analizzato per la ricerca di coli verocitotossici, ed in caso di positività, viene richiesto il monitoraggio delle feci degli animali per individuare i soggetti eliminatori, così da escluderli dal gruppo di produzione del latte non trattato termicamente.
M.Mazzilli
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