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Il biofilm: un possibile ruolo nelle mastiti ricorrenti?

Il tasso di guarigione nel trattamento delle mastiti bovine causate da S.aureus può variare da 0 a 80% dei casi. Questo dato dipende dall’età dell’animale, dal numero dei parti, dal momento della lattazione in cui si trova l’animale quando si infetta, dalla localizzazione del quarto infetto e dalla conta delle cellule somatiche.

Diversi studi epidemiologici dimostrano che, a differenza di altri agenti eziologici causa di mastite, nel caso di S.aureus il 40% delle infezioni sono il risultato di ricadute di infezioni precedenti che non hanno risposto alla terapia antibiotica.

Malgrado i test in vitro dimostrino che la maggior parte dei ceppi di S.aureus isolati in allevamento siano sensibili ai principi attivi in commercio per la terapia, nell’applicazione di campo, spesso, non si hanno riscontri positivi. Tra le cause di questi insuccessi, oltre alla possibile interazione del farmaco con sostanze presenti nel latte e alla capacità di S.aureus di penetrare nelle cellule sfuggendo l’azione degli antimicrobici, vi è la possibilità che S.aureus si “protegga” crescendo nel biofilm nei tessuti infetti, sviluppando una resistenza agli antibiotici.

Il biofilm è una comunità batterica ben strutturata racchiusa in una matrice polimerica è prodotta dagli stessi microrganismi , aderente ad una superficie inerte o viva.

I microrganismi presenti nel biofilm sviluppano una resistenza da 10 a 100 volte maggiore rispetto a batteri dello stesso ceppo cresciuti non nel biofilm. Quest’effetto è legato a :

-impedimento fisico alla penetrazione del farmaco all’interno della matrice del biofilm

-modificazioni del tasso di crescita batterica all’interno del biofilm

-alterazioni fisiologiche dei microrganismi presenti nel biofilm con cambiamenti della suscettibilità ai farmaci.

La formazione del biofilm protegge i microrganismi non solo dall’azione dei farmaci ma anche dall’azione del sistema immunitario dell’ospite inibendo, ad esempio, la fagocitosi da parte dei macrofagi, impedendo il fenomeno dell’opsonizzazione o l’azione delle specie reattive dell’ossigeno prodotte dai PMN.

Tutti questi fenomeni dimostrano come il biofilm potrebbe rappresentare un importante meccanismo difensivo per S.aureus, e potrebbe essere coinvolto nella resistenza alla terapia.

M.Mazzilli

Bibliografia: Biofilms: implications for the therapy of bovine Staphylococcus aureus mastitis – Marielle Melchior-September 2007

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