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Il Troubleshooting Applicato Alle Mastiti – Seconda Parte: Scelte Gestionali Scorrette

SCELTE GESTIONALI SCORRETTE PRESENTI E PASSATE

La condizione ideale per iniziare un’analisi del problemi di management sarebbe quella di avere a disposizione tutti i dati relativi ai parametri di qualità del latte, i casi di mastite e gli eventuali cambi gestionali degli ultimi 3 anni. La realtà, tuttavia, spesso si discosta dalla condizione ideale e costringe sovente a fare i conti con dei dati disordinati e incompleti. Ai fini di ottimizzare le informazioni disponibili è possibile seguire due accorgimenti:

  1. Riorganizzazione dei dati secondo un ordine cronologico così da facilitare la collocazione temporale di eventuali errori gestionali

  2. Stratificazione e rappresentazione grafica dei dati relativi al SCC delle singole bovine secondo i giorni in lattazione e il numero di lattazioni.

I deficit gestionali che si verificano in azienda possono essere suddivisi in tre grossi gruppi a seconda delle tempistiche con cui causano problemi:

  1. Deficit “acuti”. Implementare una singola pratica gestionale scorretta può portare a conseguenze disastrose immediate sull’allevamento. Alcuni esempi di questo tipo possono essere l’introduzione di una lettiera contaminata, animali infetti o danni alla mungitrice. Fortunatamente questi casi sono di facile identificazione e correzione, d’altro canto un singolo cambiamento con effetti negativi immediati e vistosi è un evento relativamente raro.

  2. Deficit ciclici o con effetto additivo. Con una certa frequenza le pratiche gestionali di dubbio valore non sono in grado di determinare da sole effetti negativi evidenti ma necessitano di un evento scatenante esterno. Ad esempio l’impiego della segatura come materiale per la lettiera è considerato un fattore di rischio per le mastiti da coliformi. Tale lettiera, tuttavia, da sola non causa necessariamente un incremento dei casi da coliformi ma è influenzata dal clima, durante i mesi freddi infatti in genere non si registrano cambiamenti sostanziali mentre durante i mesi caldi le condizioni diventano favorevoli alla proliferazione batterica e i casi di mastite possono aumentare notevolmente.

  3. 3. Deficit “cronici”. Lo scenario più complessi si verifica quando un cambiamento nel management porta a delle conseguenze negative dopo molti mesi. I casi più frequenti di questo tipo sono rappresentato da una scelta scorretta nelle procedure di dipping, che riduce l’efficacia di questo processo senza, tuttavia, annullarla del tutto. Ad esempio la sostituzione del bicchierino con lo spray per il post-dipping e l’impiego di un disinfettante di scarsa efficacia non portano a conseguenze immediate sulla sanità della mammella e sulla qualità del latte; il SCC del latte di massa comincerà a salire dopo alcuni mesi e le mastiti da contagiosi subiranno un incremento secondo un andamento sigmoideo. Il tempo che intercorre tra il cambio gestionale e l’inizio dei problemi legati alle mastiti è tale da dare un senso di falsa sicurezza sulla bontà della scelta stessa; questo è comune ad esempio in allevamenti dove S. aureus è presente con una bassa prevalenza, in questi casi infatti una scelta infelice sul fronte del post-dipping può manifestare i suoi effetti nefasti anche un anno dopo la sua introduzione rendendo estremamente complessa l’associazione causa-effetto.

CONCLUSIONI

Il troubleshooting è processo che necessita di struttura logica e rigore scientifico, tale approccio mira a sostituire l’intuito e l’approssimazione con l’analisi e l’elaborazione di dati corretti.

Il singolo aspetto di maggior importanza è rappresentato dall’identificazione corretta degli agenti causali poiché nonostante tutte le raccomandazioni dettate dal buon senso che si possano fare ad un allevamento con un problema di mastiti, senza una buona base diagnostica, il rischio incorrere in errori e causare dei danni ancora peggiori è molto elevato.

Riassumendo, un corretto troubleshooting deve essere fondato sui seguenti punti:

  1. Esami batteriologici affidabili e completi

  2. Conoscenza aggiornata dell’ecologia degli agenti patogeni coinvolti

  3. Conoscenza dell’epidemiologia delle mastiti

  4. Conoscenza della gestione aziendale e dei cambiamenti avvenuti nel tempo

Tutti queste informazioni sono fondamentali per analizzare con l’allevatore il management aziendale e andare così a correggere eventuali deficit.

Fonte: Hogan and SmithTroubleshooting Mastitis Problems in Dairy HerdsNMC Udder Topics (Vol. 35, 2012)

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