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L’importanza delle DOP In Italia

formaggio

Lo scorso 11 Maggio si è tenuto a Milano un importante incontro in cui si è parlato del ruolo delle produzioni di formaggi DOP per il comparto zootecnico. Lo studio a cura di Ismea e Afidop offre importanti spunti di discussione. Innanzitutto queste produzioni rappresentano l’11% del valore della filiera agro-alimentare e utilizzano per l’88% latte italiano. L’Italia è di gran lunga il principale produttore europeo di formaggi DOP con oltre 450.000 tonnellate (56% del totale), rispetto alle 200.000 ton francesi e alle 100.000 ton greche.


Altrettanto importante l’impatto a livello di zootecnia. Infatti, le produzioni DOP utilizzano il 51% del latte prodotto in Italia e interessano oltre 32.000 aziende, 1.5 milioni di capi bovini; 2.9 milioni di ovini e 173.000 bufalini. Da rilevare che, se la produzione risente del tradizionale squilibrio a favore del Nord, non altrettanto si può dire delle denominazioni dove la quota del Nord scende al 58% e il Sud e le Isole hanno il 33% delle DOP.

Ancora più interessante notare che i formaggi DOP sono i prodotti di questa categoria che maggiormente vengono esportati e che tale esportazione è in costante crescita da 5 anni. In questo fa da padrone il Grana Padano con il 45% delle esportazioni, seguito dal Parmigiano Reggiano (24%) e quindi dal Pecorino romano (12%).

Tali dati non fanno che confermare l’importanza che la trasformazione casearia di qualità ha nella filiera agroalimentare italiana e, soprattutto, il suo ruolo come fattore insostituibile di sostenibilità per l’allevamento da latte in Italia.

Per scaricare la presentazione [parte 1] [parte 2]

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