I danni conseguenti alla diffusione della mastite in allevamento sono ormai ben noti, tra questi i più rilevanti sono rappresentati dal calo della produzione; la riduzione della qualità del latte; la diminuzione delle performances riproduttive e i costi dell’eventuale trattamento, inoltre, le infezioni intramammarie assieme ai problemi riproduttivi e quelli podali sono tra le principali cause di riforma delle bovine da latte.
Nel caso delle mastiti cliniche il rischio di riforma o quello di mortalità sono influenzati da diversi fattori, quali patogenicità dell’agente eziologico; caratteristiche dell’animale colpito; stagionalità e forme cliniche pregresse. In particolare, quando una bovina è colpita da casi ripetuti di mastite clinica le probabilità che questa venga riformata aumentano drammaticamente, tuttavia, la possibile influenza dei singoli agenti eziologici su questo processo è stata studiata solo di recente.
Nell’agosto del 2013 Cha e colleghi hanno pubblicato un ampio studio relativo a come specifici batteri possano influenzare mortalità o riforma di una bovina, in caso di mastite clinica recidiva. L’indagine ha preso in considerazione 50.166 lattazioni di 23.409 vacche stabulate in 5 grandi aziende dello stato di New York. La produzione annale media delle bovine coinvolte nella ricerca è risultata attorno ai 110 – 130 quintali mentre la SCC media tra 137.000 e 262.000 cellule/ml.
Gli Autori hanno suddiviso gli specifici agenti eziologici in base al risultato degli esami batteriologici in: Streptococcus spp.; Staphylococcus aureus; Staphylococcus spp.; Escherichia coli; Klebsiella spp.; Treuperella pyogenes e altri (tutti gli organismi appartenenti a specie non riconducibili alle precedenti), inoltre, hanno analizzato i risultati anche in base al numero di lattazioni (primipare e pluripare) e all’eventuale presenza di altre cinque patologie di primaria importanza nell’allevamento bovino (collasso puerperale, ritenzione placentare, metrite, chetosi e dislocazione dell’abomaso).
Nel corso dello studio 3.712 primipare hanno manifestato un caso di mastite clinica, 959 due casi e 300 ben tre casi clinici durante la loro prima lattazione; per quanto riguarda le pluripare i casi singoli o ripetuti sono risultati rispettivamente 11.388, 4.352 e 1.816. Gli esami di laboratorio hanno identificato Streptococcus spp. come risultato più frequente, seguito da campioni contaminati o dove non è stata osservata alcuna crescita batterica, mentre, il terzo più frequente esito di tali esami è stato l’isolamento di E. coli.
Il rischio di mortalità nelle primipare è risultato più elevato nelle bovine con un primo caso di mastite da Klebsiella spp. (4,53 volte più alto); un primo caso da E. coli (3,32 volte) e due o tre casi da E. coli (3 volte), inoltre, le primipare affette da ritenzione placentare hanno presentato un rischio di mortalità 2,72 volte superiore rispetto a quelle sane mentre la gravidanza ha mostrato un effetto protettivo (0,26 volte).
Il rischio di riforma nelle primipare è risultato maggiore in tutte quelle bovine che hanno manifestato un primo caso da T. pyogenes (10,38 volte), Klebsiella spp. (6,69 volte), S. aureus (4,76 volte) ed E. coli (3,10 volte) oppure in quegli animali che sono stati colpiti da tre forme cliniche causate da Klebsiella spp. durante la loro prima lattazione (4,95 volte). La dislocazione dell’abomaso ha incrementato il rischio di riforma di 1,67 volte, mentre, la gravidanza anche in questo caso ha mostrato un effetto protettivo (0,16 volte).
I principali agenti in grado d’incrementare il rischio di mortalità nelle pluripare sono risultati: Klebsiella spp. con rischio 3,74 volte superiore per un primo caso e 3,16 per un secondo/terzo caso; E. coli (3 volte superiore per un primo caso) e altri (1,77 volte per un primo caso). Le primipare che hanno manifestato una prima mastite clinica da Streptococcus spp. hanno inaspettatamente mostrato un rischio di mortalità inferiore rispetto a quelle non colpite, tuttavia, recidive ad opera dello stesso agente hanno aumentato il rischio di mortalità. Analogamente a quanto riscontrato nelle primipare la gravidanza ha determinato un effetto protettivo mentre altre patologie (ritenzione placentare, dislocazione delle abomaso e collasso puerperale) hanno incrementato il rischio di mortalità.
Il rischio di riforma nelle pluripare è risultato maggiore sia all’aumentare del numero di lattazioni sia col progredire dei giorni durante una determinata lattazione. Chetosi e dislocazione dell’abomaso hanno provocato un incremento del rischio di riforma, mentre, gravidanza e alta profittabilità hanno determinato un atteso effetto protettivo.
In linea generale, nei casi ripetuti di mastite clinica il rischio di riforma è risultato più elevato qualora queste mastiti siano causate dallo stesso agente patogeno rispetto a quelle con eziologia differente. Klebsiella spp.; E. coli e S. aureus hanno rappresentato le principali fonti di rischio per la fine della carriera produttiva di una bovina, inoltre, mastiti cliniche gravi da Klebsiella spp. e T. pyogenes possono porre un grave rischio per la sopravvivenza degli animali.
Tra i risultati attesi possono essere annoverati sia l’incremento del rischio di mortalità o riforma per le altre patologie prese in esame (collasso puerperale, ritenzione placentare, metrite, chetosi e dislocazione dell’abomaso) sia gli effetti positivi di gravidanza e valore dell’animale. La riduzione del rischio di mortalità nelle pluripare con un primo caso di mastite clinica da Streptococcus spp. può essere correlata alla generale facilità con cui tali mastiti possono essere curate e alla tipologia di bovine colpite con maggior frequenza, ovvero, vacche ad elevata produzione che tendono ad essere trattate con maggiore cura.
In conclusione, conoscere la tipologia di agenti eziologici causa di mastite clinica e quale sia il loro legame con le forme recidive può fornire utili strumenti per l’ottimizzazione dei piani di controllo delle infezioni mammarie all’interno di un allevamento.
Fonte: Cha E, Hertl JA, Schukken YH, Tauer LW, Welcome FL, Gröhn YT – The effect of repeated episodes of bacteria-specific clinical mastitis on mortality and culling in Holstein dairy cows – Journal of Dairy Science (Ago. 2013).
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