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La disinfezione delle attrezzature per i vitelli

vitello pulizia

In un articolo di S. Leadley recentemente pubblicato negli Stati Uniti, viene evidenziata l’importanza di una corretta disinfezione delle attrezzature per i vitelli. All’atto pratico, si fa riferimento a tre regole base:

1- Pulire, pulire, pulire

I disinfettanti funzionano bene solo sulle superfici pulite. Quindi è una perdita di tempo, denaro ed energie cercare di disinfettare quello che è sporco. Ad esempio, se sulle bottiglie e sui biberon è presente un biofilm, sciacquarle o immergerle in un disinfettante è un’operazione inefficace perché i batteri nel biofilm non vengono uccisi dal disinfettante. Bisogna ricordare che sia gli oggetti acciaio sia quelli di plastica possono avere un biofilm. Spesso questo è così sviluppato da essere visibile anche a occhio nudo, sottoforma di un residuo scuro sulla superficie, altre volte invece non è immediatamente visibile. Il lavaggio e il successivo risciacquo, se fatti bene, riescono a rimuove ogni residuo di sostanza organica e biofilm, iniziando a togliere anche molti batteri contenuti nella sporcizia. Di conseguenza, il successivo passaggio del disinfettante sulla superficie lavata diventa efficace. Nella pratica, seguire questi passaggi:

– Sciacquare: utilizzare acqua tiepida per rimuovere ogni residuo di feci, urine, colostro, latte ecc.

– Lavare: o spazzolare con un detergente clorinato i secchi dell’acqua e del mangime. o spazzolare con acqua molto calda (> 50°C) e un detergente clorinato le bottiglie e le attrezzature utilizzate per latte e colostro

Non bisogna pensare che immergere un oggetto nel disinfettante renda superflua la pulizia: in presenza di residui o di biofilm l’azione del disinfettante è completamente annullata, quindi ci si trova ad avere l’oggetto ancora sporco e in più ad aver sprecato inutilmente il disinfettante. Per quanto riguarda invece le gabbiette e i recinti, bisogna procedere con una pulizia a secco seguita dal lavaggio. La pulizia a secco si fa togliendo cancelli e recinti e rimuovendo i liquami e la paglia, arrivando fino al cemento. Grattare residui di feci dalle pareti e dal pavimento della gabbietta, dai cancelli e da ogni altra superficie. Si passa poi al lavaggio vero e proprio, spazzolando accuratamente ogni superficie della gabbietta o dei recinti per togliere ogni residuo di sporcizia, oppure utilizzando un’idropulitrice che permette di fare a meno della spazzola. Bisogna però sempre ricordare che l’idropulitrice non va utilizzata in un ambiente dove sono presenti animali perché l’idropulitrice crea un areosol che disperde nell’aria i patogeni che la pulizia rimuove: gli animali li respirano e possono infettarsi. Per questa ragione è importante utilizzare un’idropulitrice che permette di scaldare l’acqua sopra ai 70°C: in questo modo non solo pulisce meglio ma uccide molti dei patogeni che disperde nell’ambiente, garantendo una maggiore igiene. Bisogna sempre lasciare asciugare bene le attrezzature e gli ambienti prima di procedere con il disinfettante, perché le superfici bagnate sono coperte di acqua che diluisce il disinfettante e ne riduce notevolmente l’efficacia.

2- Scegliere il disinfettante corretto

Il disinfettante va scelto in funzione dei patogeni presenti. Nel caso in cui ci fossero animali ammalati o altre problematiche in allevamento, è indispensabile chiedere ad un Medico Veterinario quale prodotto utilizzare. In tutti gli altri casi, si può considerare che per disinfettare l’ambiente (e le gabbiette) è utile un disinfettante ad ampio spettro, mentre per gli oggetti utilizzati per alimentare gli animali (secchi, biberon ecc.) si utilizzano, dopo il normale lavaggio, detergenti clorinati e/o risciacqui con cloro.

3- Utilizzare il disinfettante seguendo le indicazioni del produttore

Se si tratta di un prodotto da diluire, è necessario stare attenti a non diluirlo troppo, perché sarebbe inefficace e sarebbe uno spreco di denaro. È importante seguire le dosi indicate dal produttore, facendo attenzione anche ad eventuali limitazioni legate ad esempio alla durezza dell’acqua. Rispettare il tempo di contatto indicato in etichetta, ricordando che il tempo di contatto si esaurisce nel momento in cui una superficie si asciuga, quindi se accade prima della fine del tempo indicato è necessario applicare di nuovo il disinfettante.

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