La mastite è la più importante causa di perdita economica per gli allevatori di bovine da latte in Europa, come nel resto del mondo. Nel caso delle forme subcliniche il problema più rilevante è l’aumento delle cellule somatiche che comportano spesso sanzioni economiche per gli allevatori. Theron ha presentato, durante l’European Buiatric Forum 2009, una relazione volta a definire i fattori di rischio scatenanti l’aumento delle cellule somatiche nel latte (SCC).
Nello studio sono state analizzate 349 aziende presenti nel Belgio meridionale. In questo studio epidemiologico è stata confermata l’importanza, per il controllo della SCC nel latte, del management della mungitura e della gestione aziendale più in generale. E’ stato dimostrato come il post-dipping e la presenza di un box parto comportino una riduzione delle cellule somatiche mentre il pre-dipping può causare un aumento delle cellule, quasi certamente perché eseguito non correttamente. Anche l’eccessivo sgocciolamento post mungitura ha dimostrato avere un effetto negativo. L’elemento maggiormente significativo per il controllo delle cellule è risultato essere l’igiene dell’impianto di mungitura.
Come è noto, le cellule somatiche possono essere utilizzate come mezzo diagnostico per la rilevazione di mastiti. Winter ha effettuato un’analisi del rischio attraverso la valutazione mensile delle cellule somatiche individuali nella bovina per la diagnosi delle infezioni intramammarie subcliniche. Nel suo studio è stata valutata la possibilità di definire una soglia individuale, per ciascuna bovina, basata sulle conte di cellule somatiche precedenti, l’età, i giorni di lattazione, la razza e le produzioni in termini di quantità e qualità.
Per ciò che concerne la realtà italiana, Zecconi ha presentato i dati relativi all’analisi batteriologica e alla conta delle cellule somatiche di oltre 150.000 campioni di latte di quarto che hanno coinvolto più di 108 allevamenti presenti sul territorio lombardo. I dati riguardavano un programma volto all’eradicazione delle mastiti da microrganismi contagiosi. Hanno preso parte al progetto anche aziende con problemi di mastite da microrganismi ambientali. La frequenza di agenti contagiosi e le cellule somatiche durante il piano di controllo hanno visto un notevole calo, dimostrando ancora una volta che attraverso una corretta profilassi igienico-sanitaria sia possibile ridurre in modo costante e significativo il contenuto cellulare del latte.
I diversi contributi portano tutti alla stessa conclusione : il veterinario dovrebbe massimizzare l’efficienza della gestione aziendale attraverso un competente intervento di consulenza volto a ridurre al minimo i costi per terapie non correttamente razionalizzate e indirizzando gli investimenti alla prevenzione delle forme cliniche e subcliniche, al controllo della diffusione dei batteri contagiosi in azienda, al fine di controllare le cellule somatiche nel latte ed aumentare l’efficienza produttiva dell’allevamento.
M. Mazzilli
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