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Mastite clinica e probabilità di concepimento [II parte]

Per quanto riguarda gli effetti della mastite clinica sulla probabilità di concepimento Escherichia coli e Klebsiella spp. sembrano essere i due patogeni che hanno maggiore effetto negativo, soprattutto se l’infezione si manifesta da zero a sette giorni dopo la fecondazione.

Anche l’effetto negativo maggiore sulla probabilità di concepimento dato dalla mastite causata da Streptococcus spp. si ha quando l’insorgenza della patologia si verifica da zero a sette giorni dopo la fecondazione. In questi casi si ha una riduzione del 55% della probabilità di concepimento.

Anche la mastite causata da Staphylococcus aureus è stata associata a una riduzione della probabilità di concepimento solo se occorre da zero a sette giorni dopo la fecondazione.

Quando le bovine sono colpite da mastite causata da stafilococchi coagulassi negativi nel periodo compreso tra quindici e ventuno giorni dopo l’inseminazione, si ha una riduzione della probabilità di concepimento.

Anche i casi clinici di mastite causati dagli agenti patogeni meno diffusi e quelli con segni clinici ma privi di crescita batterica hanno effetti maggiori quando si verificano da zero a sette giorni dopo la fecondazione.

Nella Figura n.1 è riportato un esempio degli effetti della mastite sulla probabilità di concepimento di una bovina inclusa nello studio.

Diversi agenti patogeni hanno un forte effetto negativo quando l’infezione si verifica immediatamente prima o dopo la fecondazione. Ad esempio, la probabilità di concepimento per le mastiti causate da Klebsiella spp. che si verificano da uno a sette giorni prima della fecondazione riduce a solo il 9% le probabilità di concepimento (Figura n. 1A). Per quanto riguarda la mastite causata da E. coli, invece, gli effetti negativi maggiori si verificano se l’infezione avviene entro la prima settimana dopo la fecondazione, in questo caso la probabilità di concepimento e solo del 6% (Figura n. 1A).

Figura n 1

Figura n. 1 – Probabilità di concepimento, dopo il primo intervento di fecondazione, di una bovina secondipara, senza mastite clinica (linea continua) e con mastite clinica causata da diversi patogeni in relazione al momento in cui si verifica l’infezione rispetto alla fecondazione.

Questi risultati indicano una forte relazione tra mastite e fertilità. La mastite clinica, infatti, indipendentemente dal patogeno che ne è causa è costantemente associata ad una riduzione più o meno marcata della probabilità di concepimento. Non inaspettatamente, sono state osservate alcune differenze significative sugli effetti secondo il patogeno coinvolto.

In questo studio, E. coli e Klebsiella spp., che sono entrambi batteri gram-negativi, hanno avuto maggiori effetti negativi sulla probabilità di concepimento rispetto altri agenti patogeni presi in considerazione.

In definitiva gli effetti delle mastiti differiscono se la patologia si verifica prima o dopo la fecondazione, ma il risultato finale è lo stesso: una minore probabilità di gravidanza. Quando la mastite si manifesta prima della fecondazione, l’apparato riproduttivo può essere troppo compromesso per iniziare una gravidanza, a causa dell’interruzione del ciclo di estrale. In alternativa, anche se l’impianto dell’embrione avviene normalmente esso può essere abortito prima della conferma di gravidanza.

Recentemente, sono stati pubblicati diversi studi sulle relazioni esistenti tra diversi agenti patogeni e la fertilità, in particolare sui meccanismi d’azione proposti nel caso di rilevamento di lipopolisaccaridi (LPS) da parte dei Recettori di tipo Toll.

E’ stato dimostrato che i LPS sono in grado di perturbare lo sviluppo dell’ovocita andando a inibire la meiosi, proprio agendo sui Recettori di tipo Toll.

I risultati di questo studio sono in accordo con quanto detto sopra, infatti, gli effetti maggiormente negativi sulla fertilità si hanno in seguito a mastiti causate da batteri gram-negativi, dotati ti LPS.

Quando la mastite si manifesta dopo la fecondazione, l’impianto dell’embrione può essere già avvenuto, ma può essere abortito prima che la gravidanza sia confermata. In questi casi, la perdita dell’embrione può verificarsi sia a causa dell’azione delle citochine pro-infiammatorie sia a causa del processo infiammatorio stesso che porta alla produzione di prostaglandine con conseguente luteolisi.

In conclusione possiamo affermare che i casi di mastite, che si verificano immediatamente prima o fino a quattro settimane dopo la fecondazione, hanno un forte impatto negativo sulla probabilità di concepimento.

Le maggiori riduzioni della probabilità di concepimento sono state osservate quando la mastite si manifesta nella settimana prima della fecondazione o nelle due settimane successive. Escherichia coli e Klebsiella spp. sono stati associati con le maggiori riduzioni di probabilità di concepimento.

Tali informazioni possono essere di beneficio per gli allevatori poiché possono contribuire a ottimizzare la riproduzione e la gestione delle bovine da latte.

Fonte: Effects of pathogen-specific clinical mastitis on probability of conception in Holstein dairy cows. J. A. Hertl, Y. H. Schukken, F. L. Welcome, L. W. Tauer and Y. T. Gröhn – Journal of Dairy Science Vol. 97 No. 11, 2014.

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