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Non tutte le mastiti cliniche sono uguali…

Come tutti sappiamo le mastiti cliniche restano tutt’oggi un annoso problema dell’allevamento bovino da latte. Talvolta possono colpire più volte la stessa vacca durante una singola lattazione, portando gravi danni alla produzione lattea, costi per la terapia, riduzione della fertilità, riforma o addirittura morte della bovina.

Riportiamo lo studio di ricercatori americani che hanno indagato l’andamento delle mastiti cliniche 10.380 lattazioni in cinque aziende di grandi dimensioni nello stato di New York, caratterizzate da una bassa prevalenza di agenti contagiosi.

Gli Autori hanno rilevato una riduzione sensibile della produzione lattea dopo l’episodio clinico che si è protratta per alcune settimane e l’impossibilità delle vacche colpite di tornare ai livelli di produzione potenziali pre-infezione. La frequenza dei casi clinici è risulta differente a seconda del numero di lattazioni. il 12% delle primipare ha sofferto di almeno una mastite clinica, il 2% di un secondo caso durante la stessa lattazione e l’1% di un terzo caso; per le pluripare queste frequenze sono state rispettivamente del 24%, 8% e 3%. L’impatto sulla produzione lattea è stato più pesante durante le prime settimane e, in generale, si è protratto per circa 2 mesi:

  1. Primipare al primo caso: riduzione della produzione di 1,1 – 3,8 kg di latte al giorno per 8 settimane per un totale di circa 164 kg.

  2. Primipare al secondo caso: riduzione di 5,8 kg al giorno durante la prima settimana, 4,5 kg al giorno durante la seconda per un totale di circa 198 kg in 8 settimane.

  3. Primipare al terzo caso: riduzione di significativa solo nella prima settimana (2,9 kg al giorno).

  4. Pluripare al primo caso: riduzione di 4,9 kg al giorno nella prima settimana, 5,9 kg al giorno nella seconda per un totale di circa 253 kg in 8 settimane.

  5. Pluripare al secondo caso: riduzione di 5,6 kg al giorno nella prima settimana, 5,9 kg durante la seconda per un totale di 238 kg in 8 settimane.

  6. Pluripare al terzo caso: riduzione più pesante nelle prime settimane (4,1 kg) per un totale di 215 kg in 8 settimane.

Le vacche colpite da almeno una mastite clinica durante la lattazione hanno manifestato una riduzione della produzione lattea di circa 4 quintali nella lattazione successiva.

In generale è stato riscontrato che le vacche con la miglior produzione lattea sono quelle più predisposte a contrarre mastiti cliniche e che le primipare soffrono, proporzionalmente, il maggior impatto produttivo al secondo caso. Questi dati possono aiutarci a tenere d’occhio il potenziale del singolo animale così come le possibili candidate alla riforma (casi clinici ricorrenti), anche in virtù del fatto che il danno produttivo è, in parte, permanente.

Lo stesso studio ha riconfermato l’associazione tra mastite e disturbi della sfera riproduttiva; le vacche colpite infatti hanno mostrato un minor tasso di concepimento e un maggior intervallo parto-concepimento. In particolare nel caso di FA ad una settimana dal caso la probabilità di fecondare la bovina è scesa del 73%, – 44% entro 2 settimane e – 52% in caso di FA una settimana prima della forma clinica. Questi risultati possono aiutare la scelta dell’intervento fecondativo che, nei casi più gravi, può essere rimandato al ciclo successivo.

Gli Autori hanno inoltre indagato i rischi di mortalità o riforma delle bovine in relazione alle mastiti cliniche (studio su 16.145 lattazioni). In generale una vacca che ha contratto l’infezione presenta una carriera produttiva più breve delle altre anche in relazione al ripresentarsi dei casi e, soprattutto, alla fase della lattazione in cui si presenta la mastite con l’eventualità peggiore nei primi 60 giorni.

Bibliografia: Julia Herti – Not all mastitis cases hurt us in the same way – Hoard’s Dairyman Aug 10, 2009

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