Di seguito è illustrata l’analisi costo-beneficio dell’applicazione di un Piano Aziendale di Certificazione d’indennità da paratubercolosi. Si fa riferimento alle aziende in cui l’indennità è stata accertata in allevamenti già negativi al primo controllo, oppure raggiunta dopo l’applicazione di un piano di controllo. In pratica i costi considerati sono quelli per l’ottenimento del livello d’indennità PT3 o superiore.
I benefici considerati, non essendo legati a una riduzione del danno (come negli allevamenti infetti), sono al momento virtuali e legati alla possibile introduzione d’incentivi sul prezzo del latte alla stalla (pagamento a qualità sulla base del livello sanitario) e all’aumento del valore commerciale degli animali venduti.
Costi
Nella valutazione dei costi sono state tenute in considerazione le seguenti voci:
• costi del programma diagnostico. Riguardano i prelievi e le analisi per il raggiungimento della certificazione al livello PT3 o superiore, eseguiti su tutti i capi di età superiore a trentasei mesi.
• Costi di gestione sanitaria. In questa simulazione, le voci di costo della gestione sanitaria sono le stesse di quelle riferite al Piano di Controllo di un’azienda infetta, ma semplicemente ridotte del 50%, poiché applicate in allevamenti già a regime (ripetutamente negativi) che non richiedono l’implementazione di misure di biocontenimento particolarmente stringenti, mentre rimangono rigorose le misure di biosicurezza, finalizzate a evitare l’introduzione di animali infetti.
Benefici
Nella valutazione dei benefici sono state tenute in considerazione due possibili fonti, legate da una parte all’eventuale introduzione d’incentivi sul prezzo del latte concessi da latterie, consorzi e cooperative, in relazione al livello d’indennità raggiunto dalle aziende certificate e dall’altra legate a un possibile incremento del valore degli animali.
• Benefici per incentivi sul prezzo del latte alla stalla. In questo studio è stata ipotizzata l’introduzione di premi differenziati sul prezzo del latte di stalle certificate dal livello PT3 al livello PT5 (pagamento a qualità sul livello sanitario), secondo un’ipotesi d’introduzione di un premio di qualità analogo a quello concesso per il miglioramento della Carica Batterica Totale (CBT) o del Contenuto di Cellule Somatiche (CCS), variabile da 0,002 a 0,005 €/lt.
• Benefici per incremento del valore di animali da rimonta. È stato ipotizzato un incremento di 100 € del valore degli animali immessi sul mercato per un allevamento certificato rispetto a un allevamento privo di qualifica.
Risultati
L’analisi costo-beneficio dell’applicazione di un programma aziendale per il mantenimento della certificazione d’indennità, come già accennato, è completamente condizionata dalla sussistenza di possibili incentivi, perché i benefici in questo caso non possono essere legati alla riduzione dei danni dell’infezione (Tabella n. 6).
Dall’analisi risulta che la semplice applicazione di un premio di qualità analogo a quello concesso per il miglioramento della Carica Batterica Totale (CBT) o del Contenuto di Cellule Somatiche (CCS), variabile da 0,002 a 0,005 /lt, sommato alla qualificazione commerciale dei capi venduti (10 per anno, stimati per un’azienda media da latte lombarda di 100 capi) porterebbe a un vantaggio economico costante nel mantenimento della certificazione. Sottraendo, infatti, i costi fissi del programma di certificazione quantificati in 1303.6 €/anno dai benefici per i diversi livelli di certificazione, è ottenuto un delta sempre positivo, crescente da 1.496,4 €/anno per PT3 a 4.196,4 €/anno per PT5.
Tabella n. 6 – Analisi costo-beneficio di un Piano Aziendale di Certificazione della paratubercolosi bovina in un’azienda media lombarda di 100 vacche in lattazione.
In conclusione è importante sottolineare che un aspetto da ribadire agli allevatori, nella convinzione che siano le motivazioni economiche quelle che possono maggiormente spingere all’attuazione di strategie di controllo nel proprio allevamento, è che le misure di biosicurezza previste per il controllo della paratubercolosi (es. pulizia della sala parto, rimozione dei vitelli subito dopo la nascita, utilizzo di colostro di un solo capo sieronegativo) hanno un impatto positivo su tutte le malattie a ciclo oro-fecale (es. enteriti dei vitelli), sull’incidenza di mastiti ambientali e d’infezioni puerperali, con vantaggi economici immediati legati a minor uso di trattamenti farmacologici e diminuzione della mortalità pre-svezzamento. Questi benefici non sono stati presi in considerazione nella presente analisi, ma possono costituire un valore aggiunto non trascurabile per l’allevamento da latte.
Fonte: Piano di controllo e certificazione per la paratubercolosi bovina: criteri e analisi costo-beneficio. M. LUINI, E. FOGLIA, G. ANDREOLI, M. TAMBA, N. ARRIGONI. Large Animal Review 2013; 19.
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