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S. aureus MRSA: i nuovi patogeni

Gli MRSA (dall’inglese, methicillin-resistent Staphylococcus aureus ) sono, come è ormai noto, microrganismi particolarmente pericolosi per la salute umana in quanto hanno sviluppato resistenza ai trattamenti antibiotici, per particolari condizioni ambientali selettive (come gli ambienti ospedalieri).

Da circa un decennio, oltre agli MRSA associati all’ambiente sanitario-ospedaliero (dalla comunità scientifica denominati healthcare- associated MRSA, HE MRSA), sono stati individuati nuovi ceppi di Stafilococchi MRSA. La peculiarità di questi ultimi ceppi è che si riscontrano in persone non venute a contatto per lunghi periodi con ambienti ospedalieri e che, prima dell’infezione, risultavano sani. Questa nuova variante è stata denominata community associated MRSA (CA MRSA). Questi ceppi risultano inoltre resistenti solo alle β lattamasi e pochi altri antibiotici (in genere meno di tre famiglie).

Nell’uomo i ceppi MRSA sono in grado di causare da forme lievi che colpiscono cute e tessuti molli fino a gravi forme di polmoniti e fasciti, in alcuni casi mortali (soprattutto soggetti a rischio come bambini ed anziani ).

Persone infette da MRSA, siano esse sintomatiche o meno, possono trasmettere l’infezione agli animali domestici o da reddito se vivono a contatto con questi ultimi. Infatti, la diffusione di MRSA è, oggigiorno mondiale e, se fino ad alcuni anni fa gli unici animali colpiti erano quelli di affezione (maggiormente a stretto contatto con l’uomo) negli ultimi anni sono stati descritte anche forme cliniche in bovini e suini. In alcuni casi è stato possibile riscontrare la positività a questo microrganismo da parte degli allevatori che risultavano, tuttavia, asintomatici.

Il trattamento antibiotico non corretto dal punto di vista del dosaggio e dei tempi di somministrazione ha causato, anche in ambito veterinario, l’insorgenza di ceppi antibiotico resistenti.

Sono stati descritti casi in cui bovine da latte presentavano mastiti subliniche da cui è stato possibile isolare MRSA bovino, quindi non di derivazione umana (analisi possibile attraverso la genotipizzazione dei ceppi isolati). Lo stesso ceppo bovino è stato poi isolato da personale addetto alla gestione degli animali (soprattutto suini e vitelli). Benché S.aureus sia una delle più comuni cause di mastite fortunatamente l’isolamenti di ceppi MRSA risulta estremamente raro. Quando in un’azienda è però presente un ceppo con queste caratteristiche quest’ultimo tende a diffondersi in tutta la mandria.

La trasmissione animale uomo è stata segnalata anche per i suini ormai già da diversi anni.

La diffusione di ceppi meticillina-resistenti è un fenomeno che va arginato poiché rappresenta un serio rischio per la salute umana. I soggetti a rischio non risultano essere solo gli addetti ai lavori bensì tutta la popolazione vista la rapida circolazione di persone animali e prodotti di origine animale. Si rende necessario, da parte dei veterinari una sempre più corretta e professionale gestione del farmaco antibiotico per evitare terapie antibiotiche scorrette e quindi potenzialmente causa di insorgenza di nuovi ceppi MRSA.

M.Mazzilli

Bibliografia: Cooke F.J. Brown N.M. Community-associated methicillin-resistant Staphylococcus aureus infections. British Medical Bulletin 1-13 (2010)

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