Aumentare la resistenza dei propri animali ai patogeni è il desiderio di ogni allevatore, che però spesso non si realizza perché manca un’organizzazione razionale e soprattutto semplice delle azioni da intraprendere. Questo problema è stato affrontato dal punto di vista pratico in un recente articolo di S. Leadley, pubblicato negli Stati Uniti (Attica Veterinary Associates), proponendo delle semplici azioni che andrebbero fatte in ogni stalla per aumentare la resistenza ai patogeni. Questi suggerimenti sono alla portata di ogni allevatore e vengono proposti sottoforma di checklist.
1. Gestire al meglio il colostro, in modo che l’immunità passiva dei vitelli raggiunga i massimi livelli possibili:
• Raccogliere in modo pulito il colostro subito dopo il parto, assicurandosi che sia un colostro privo di patogeni (M.paratuberculosis e agenti contagiosi di mastite); • Somministrare in modo pulito ai vitelli il colostro privo di patogeni entro mezz’ora dalla raccolta, assicurandosi che ricevano una quantità sufficiente di colostro di buona qualità; • Il colostro che va conservato va raffreddato immediatamente dopo la raccolta, entro al massimo mezz’ora.
2. Fornire una razione adeguata ai vitelli pre-svezzamento. L’alimentazione è importante per il sistema immunitario perché, con la crescita, l’immunità passiva del vitello declina ed è necessario che si sviluppi e rinforzi il suo sistema immunitario:
• I bisogni nutrizionali aumentano all’aumentare della dimensione dell’animale; • I bisogni nutrizionali aumentano quando fa freddo; • La velocità di crescita dipende dagli obiettivi dell’azienda; • Stabilire il fabbisogno di energia e proteine in funzione sia del mantenimento sia della crescita; • Monitorare la crescita del vitello. Quando cresce meno di 500 grammi al giorno, lo sviluppo del sistema immunitario è insufficiente e la salute del vitello è ad alto rischio.
3. Scegliere metodi di svezzamento che mantengano un’alta resistenza alle malattie. L’obiettivo è avere manze con un rumine perfettamente funzionante, una buona crescita delle papille e un numero adeguato di batteri che digeriscono la fibra. Inoltre, gli animali non devono essere immunodepressi a causa dello stress:
• Monitorare gli indicatori dello sviluppo del rumine (durata dell’assunzione del mangime, quantità di mangime assunto); • Dare inizialmente una quantità di foraggio limitata controllando quanto ne viene assunto prima di passare ad un’assunzione libera; • Monitorare gli eventi stressanti per evitare che si sommino (per esempio, cambi nell’alimentazione e nella stabulazione, decornazione, vaccinazioni).
4. Scegliere un programma vaccinale specifico per la propria stalla, basato sul rischio di esposizione ai patogeni. L’esposizione sicura ad alcuni patogeni attraverso la vaccinazione anziché attraverso l’esposizione naturale consente una bassa morbilità e un’alta resistenza. Per massimizzare la resistenza alle malattie sono fondamentali un protocollo vaccinale e una routine che assicurino una corretta vaccinazione di tutte le manze al momento giusto:
• Valutare i rischi di esposizione pressoché universali (IBR, BRSV, e a nostro parere anche PI3); • Valutare i rischi di esposizione specifici della stalla (per esempio salmonella, clostridium); • Scegliere i vaccini che hanno la più alta probabilità di creare una resistenza efficace ad un costo ragionevole; • Selezionare un protocollo adeguato per somministrare i vaccini: conservarli e maneggiarli correttamente, programmare la data della prima somministrazione e dei richiami, aver presente quando sarà il momento in cui ci sarà la migliore risposta immunitaria, minimizzare e trattare le reazioni avverse.
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