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Aumentare le probabilità di curare la mastite

Aumentare il tasso di guarigione nel trattamento della mastite è l’argomento al centro di un recente articolo pubblicato su Hoard’s Dairyman, a firma S. Nickerson et al. Nell’articolo si evidenzia come spesso curare una mastite clinica o subclinica con un prodotto endomammario dia solamente il 50% di guarigioni o anche meno. Quindi come migliorare il risultato contro i comuni stafilococchi e streptococchi che causano la maggioranza delle mastiti? Uno studio suggerisce che dipende tutto dal valore delle cellule somatiche. Per dieci anni è stato condotto uno studio per determinare quale antibiotico e quale durata della cura determinino i migliori risultati nella cura delle comuni cause di mastiti. A questo scopo sono stati presi in considerazione 5 prodotti commerciali: Hetacin-K, Today, Amoxi-Mast, Spectramast LC, Pirsue. Sono state confrontate due modalità di trattamento: quella indicata dal produttore (trattamento corto) e una terapia estesa (trattamento lungo) consistente in un’infusione ad ogni mungitura per sei mungiture successive. Una parte dello studio, che ha considerato i dati relativi a 30 bovine, ha mostrato un tasso di guarigione complessivo del 41.2%, a prescindere dal prodotto utilizzato e dal tempo di somministrazione. Il più alto tasso di guarigione si è avuto utilizzando Today (80%), seguito da Spectramast LC (44.4%), Pirsue (40%), Hetacin-K (33.3%), Amoxi-Mast (16.6%). Nessuna differenza nel tasso di guarigione è stata osservata tra i protocolli corti, indicati dai produttori, e quelli lunghi, anzi i risultati sono leggermente migliori per i protocolli corti (42.1% di guarigioni contro 40%). E’ quindi evidente che somministrare l’antibiotico per più giorni rispetto a quanto prescritto non serva a niente e sia una pratica sbagliata. I tassi di guarigione erano più alti per le infezioni da stafilococchi coagulasi negativi (85.7%) seguiti da quelle da streptococchi (36.4%) e S. aureus (25%). I quarti infetti guariti a seguito di terapia antibiotica avevano un contenuto in cellule relativamente basso nel momento in cui è stata iniziata la terapia. Inoltre, i quarti con cellule estremamente elevate sono stati quelli che non sono guariti. I quarti andati incontro a guarigione dopo la terapia avevano un valore medio di 587.000 cellule mentre il valore medio di quelli che non sono guariti era 2.994.000 cellule (figura 1). Per quanto riguarda le infezioni da stafilococchi coagulasi-negativi, il valore medio delle cellule dei quarti andati incontro a guarigione era di 343.000 mentre quello dei quarti mai guariti era 949.000. Nel caso di S. aureus invece, i valori medi iniziali erano 661.000 cellule per i quarti che poi sono guariti e 3.350.000 per quelli che non sono guariti. Per le infezioni da streptococchi, i valori medi erano rispettivamente 880.000 e 2.676.000 (figura 2). Gli autori ritengono quindi che i quarti con cellule comprese nel range 300.000-700.000 abbiano buone probabilità di guarigione e vadano trattate, mentre quelli con cellule nel range 2.000.000 – 4.000.000 non vadano trattate perché hanno poche probabilità di guarigione.

hoards 1 e 2

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