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Comportamento naturale & management – Parte 3: I Gruppi

Comportamento naturale & management – Parte 3: I Gruppi

Comportamento naturale e formazione dei gruppi

Quando si pianifica la formazione dei gruppi si deve tener dei meccanismi di dominanza che s’instaurano in una mandria di bovine, tali meccanismi sono meno statici di quanto classicamente si creda. Per la formazione dei gruppi, convenzionalmente, si considera che:

  1. Le vacche lottino per stabilire la scala gerarchica

  2. Gli scontri si fermino una volta stabilite le gerarchie

  3. Le vacche dominanti regolino l’accesso alle risorse

  4. Il numero di animali in un gruppo non deve superare il numero di animali riconoscibili dal singolo individuo

  5. La gerarchia nel gruppo s’instaura rapidamente (50% nell’arco di un’ora)

  6. La scala gerarchica è stabile (reversione al massimo del 4%)

Questo approccio risulta tuttavia limitato, infatti, le conoscenze odierne in materia di comportamento suggeriscono di affiancare (o sostituire del tutto) ai concetti classici i seguenti:

  1. I livelli di lotta e aggressività sono dinamici e soggetti a fluttuazioni continue

  2. Nei gruppi di grandi dimensioni si formano dei sotto-gruppi

  3. Nei gruppi costituiti da oltre 100 capi i singoli individui non sono in grado di riconoscere tutti gli animali presenti nel gruppo

  4. Alcuni individui prediligono evitare le lotte piuttosto che vincerle

  5. Una gerarchia stabile si forma in 2 giorni qualora gli animali del gruppo abbiano già sperimentato interazioni sociali tra loro, in caso contrario sono necessari almeno 4 giorni

La stabilità sociale in gruppo viene raggiunta quando le interazioni agonistiche che non implicano lo scontro fisico sono predominanti e il rapporto tra agonismo fisico e non resta stabile. Qualora vengano introdotti nuovi animali in un gruppo che ha raggiunto tale stabilità le interazioni sociali tornano nella norma, generalmente, in 5-15 giorni. In allevamento tale eventualità è frequente, per tanto dal punto di vista gestionale l’obiettivo deve essere da un lato quello di minimizzare gli scontri fisici e farlo nel più breve tempo possibile; dall’altro quello di massimizzare i periodi di stabilità sociale.

Il monitoraggio del rapporto tra le interazioni agonistiche che implicano lo scontro fisico e quelle non fisiche può essere uno strumento utile per valutare il corretto andamento gestionale dei gruppi.

Purtroppo gli studi che attualmente forniscono dati precisi sulle dinamiche comportamentali fanno riferimento principalmente a gruppi di piccole dimensioni.

Risulterebbe utile, alla luce di quanto detto, la messa a punto di uno strumento finalizzato a coadiuvare la formazione dei gruppi e monitorarne gli andamenti sociali. Tale strumento, per essere valido, dovrebbe considerare i seguenti fattori:

  1. La competizione per le risorse

  2. La densità animale

  3. Le dimensioni dei gruppi (con specifica attenzione al numero massimo di animali)

  4. La composizione all’interno dei gruppi (in particolare la commistione tra primipare e pluripare)

  5. Il grado di rimescolamento nei gruppi (in particolare durante l’asciutta, quando la naturale spinta alla nutrizione è più bassa)

Così da quantificare accuratamente l’impatto di questi fattori sul 24-hour time budget e le ripercussioni sulla produttività e la salute delle bovine.

Primipare e Pluripare.

Numerosi studi hanno evidenziato gli effetti benefici della suddivisione di primipare e pluripare in gruppi differenti. Le primipare stabulate separatamente tendono ad assumere più sostanza secca, a produrre più latte (10-15%) e riposare di più (fino al 20%) rispetto alle coetanee stabulate in gruppi misti.

Classicamente queste differenze sono state motivate dal fatto che le primipare sono più piccole delle pluripare e quindi risultano svantaggiate nella competizione per l’alimento, studi recenti hanno tuttavia suggerito che le differenze tra queste classi di animali non si limitino alle dimensioni.

Ad esempio le primipare si nutrono con bocconi di dimensioni minori e spendono più tempo ad alimentarsi rispetto alle bovine più anziane. Sembra inoltre che le primipare stabulate in gruppi formati solo da coetanee dedichino più tempo alla ruminazione, bevano di più, producano un latte con maggior concentrazione di grassi e perdano meno peso durante i primi mesi di lattazione.

Il riposo è un altro parametro che può venire alterato nei gruppi misti, le vacche più anziane infatti tendono a preferire le aree di riposo vicine a quelle preposte all’alimentazione mentre le primipare sono generalmente confinate nelle zone più lontane dal cibo. Qualora poi una primipara vada a riposarsi vicino alle mangiatoie questa tende a ruminare meno e manifestare segni di stress presumibilmente correlati alla paura di essere scacciata da una vacca più anziana. Inoltre è stato osservato che nei gruppi misti le vacche più giovani tendono spendere più tempo nelle lotte e nel grooming rispetto alle pluripare.

La separazione delle primipare risulta particolarmente importante negli allevamenti dove la densità degli animali è elevata. Gli animali subordinati sono infatti quelli che vanno in contro ad una maggior depauperazione del tempo dedicato al riposo; sembra inoltre che questi animali ruminino meno (a parità di assunzione di cibo) e tendano a stare in stazione per un periodo di tempo maggiore andando in contro rispettivamente a rischi di acidosi e laminite.

A densità tra il 131% ed il 142% è stato osservato che le primipare risentono di un decremento produttivo fino a oltre 8 kg di latte al giorno. Tutto ciò si traduce in minori introiti derivati dalle primipare, proprio nel momento in cui entrano in produzione e dovrebbero cominciare a ripagare gli allevatori dei soldi spesi per allevarle.

Fonte: www.eXtension.org -Taking Advantage of Natural Behavior Improves Dairy Cow Performance

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