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Documento FAO sull’impatto ambientale delle produzioni zootecniche




Nel settembre scorso la FAO ha prodotto un importante documento che affronta il problema delle emissioni di metano nel settore zootecnico e nella produzione di riso. Questo nuovo documento rappresenta un punto di riferimento importante per affrontare il problema e, soprattutto, per applicare sistemi di misurazione standardizzati e condivisi.

Nel documento, molto corposo, si dimostra come la maggior parte delle emissioni di metano (CH4) provenienti dal settore agricolo siano una conseguenza dei processi di fermentazione enterica mediati da microbi nei ruminanti e costituiscono circa il 30% delle emissioni globali di CH4 di origine antropica.

La digestione anaerobica del letame animale e di altri rifiuti organici contribuisce a circa il 4,5% di emissioni di CH4 di origine antropica nel mondo. Le risaie, a loro volta, si stima che contribuiscano all’8% delle emissioni totali di CH4.

Le emissioni di CH4 sono in gran parte compensate dalla sua cattura a livello atmosferico e del suolo,

che rappresenta circa il 4-10% del CH4 degradato.  

Il metano è un gas di breve durata che ha una vita atmosferica di circa un decennio, mentre il principale gas serra (GHG), l’anidride carbonica, influisce sul clima per centinaia di anni, se non di più. A causa di questa differenza nelle loro rispettive durate di vita, i parametri di emissione di gas serra utilizzati per confrontare CH4 con CO2 (anidride carbonica) variano a seconda dell'intervallo di tempo considerato.

La quantificazione delle emissioni di gas serra, in particolare di CH4, ha sollevato dubbi su come

vengono riportati i dati delle emissioni di gas serra e, cosa forse ancora più importante, il modo migliore

per mitigare le emissioni di CH4. La relazione dalla FAO documenta i metodi e le metodologie esistenti

per misurare e stimare le emissioni di CH4 dei ruminanti.

Il documento sottolinea come dovrebbero essere scelti i parametri utilizzati nella valutazione del ciclo di vita (LCA), Viene discussa la valutazione del costo-beneficio e del costo-efficacia.

I parametri vengono utilizzati all’interno di un quadro politico più ampio relativo all’azione per il clima e

sviluppo sostenibile. Da qui i temi chiave rilevanti per le metriche delineate nella parte finale del rapporto, che discute dell’Accordo di Parigi, con definizioni divergenti della neutralità climatica e che sono di cruciale importanza quando applicare parametri e prendere decisioni sugli obiettivi e sull’azione per il clima.


Per scaricare il documento in formato pdf selezionate il link sottostante


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