Uno studio condotto recentemente presso l’U.S. Dairy Forage Research Center, nel Wisconsin, ha dimostrato che somministrare la stessa quantità di latte ai vitelli, suddivisa però in tre pasti anzi che in due come avviene solitamente, rappresenta un notevole vantaggio in termini di miglioramento del tasso di crescita e della sanità degli animali.
Lo studio in questione, pur non includendo un numero elevato di animali, ha fornito importanti informazioni.
I settanta vitelli inclusi nello studio sono stati assegnati in modo casuale a uno dei due gruppi di alimentazione: trentacinque vitelli sono stati alimentati due volte al giorno, gli altri trentacinque tre volte.
Tutti gli animali, al momento della nascita, hanno ricevuto la stessa quantità di colostro con caratteristiche simili, la somministrazione è avvenuta sempre entro sei ore dalla nascita.
Tutte le madri di tali vitelli sono state vaccinate con un vaccino commerciale, seguendo le raccomandazioni del produttore per quanto riguarda la modalità di somministrazione.
Tutti i vitelli hanno ricevuto la stessa quantità di sostituto del latte (ventotto per cento di proteine e venti per cento di grassi) e, quindi, la stessa quantità di materia solida totale assunta ogni giorno.
L’unica differenza tra i due gruppi è stata che mentre in un gruppo la quantità totale di alimento è stata somministrata in due pasti al giorno, nell’altro gruppo l’alimento è stato somministrato in tre pasti.
A tutti i vitelli, dal terzo giorno di vita, è stato messo a disposizione un mangime starter contenente il venti per cento di proteine.
I vitelli di entrambi i gruppi sono stati alimentati alle ore 8:00 e alle ore 21:00, i vitelli appartenenti al gruppo alimentato tre volte al giorno hanno ricevuto anche un terzo pasto alle ore 14:30.
Tutti i vitelli hanno ricevuto 670 grammi di sostanza secca al giorno per i primi sette giorni, 930 dall’ottavo al quarantaduesimo giorno e 470 grammi di sostanza secca dal quarantatreesimo al quarantanovesimo giorno di vita.
La quantità di alimento non assunta da ciascun vitello è stata registrata quotidianamente.
L’altezza e il peso degli animali sono stati misurati, dalla stessa persona, con frequenza settimanale.
Tutti i vitelli sono stati stabulati in gabbie singole all’aperto e poi, dopo lo svezzamento avvenuto tra i cinquanta e in cinquantacinque giorni di età , sono stati trasferiti in gruppi.
I vitelli alimentati tre volte al giorno, hanno manifestato fin da subito performance di crescita migliori. Essi, inoltre, hanno assunto una quantità maggiore di mangime starter.
Le vitelle di questo gruppo, una volta raggiunta l’età adulta, hanno partorito sedici giorni prima rispetto a quelle dell’altro gruppo e hanno prodotto circa 192 chilogrammi di latte in più durante la loro prima lattazione.
Un dato molto importante riguarda la salute dei vitelli appartenenti ai due gruppi: ventotto vitelle (l’ottanta per cento del totale, dato in linea con la media nazionale negli USA) appartenenti al gruppo in cui l’alimento era somministrato due volte, è entrato a far parte della rimonta.
Il dato sorprendente riguarda, però, gli animali appartenenti al gruppo alimentato tre volte al giorno: ben trentaquattro vitelle su trentacinque (il novantasette per cento del totale) hanno partorito e iniziato la loro prima lattazione.
I benefici che si ottengono alimentando i vitelli tre volte al giorno sono quindi notevoli, sia a breve sia a lungo termine, e hanno importanti risvolti economici. Spesso gli allevatori, alla proposta di aumentare il numero di pasti, rispondono che i costi necessari per la manodopera sarebbero troppo alti e l’impegno in termini di ore sarebbe troppo elevato. Questo, però, senza conoscere a fondo i benefici economici che si ottengono aumentando il numero di pasti somministrati.
Fonte: Calves grow better when milk is fed 3x. HOARD’S WEST. May 25, 2015 W-43.
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