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Effetti del clima su produzione e qualità del latte [prima parte]

Il livello produttivo e il benessere delle bovine da latte sono influenzati in modo evidente da molteplici fattori a causa delle complesse interazioni tra il singolo animale e l’ambiente. Oggi, a causa del riscaldamento globale, lo stress termico delle vacche da latte ad alta produzione è una crescente preoccupazione per i produttori di latte in Europa.

Oltre all’aumento della temperatura ambientale, il costante aumento del livello produttivo delle bovine, porta a un ulteriore aumento della loro temperatura corporea come conseguenza della maggiore attività metabolica.

In condizioni climatiche subtropicali e tropicali, diversi studi hanno dimostrato gli effetti dei fattori ambientali (temperatura, umidità relativa, irradiazione solare, velocità del vento) sulla produttività delle bovine da latte.

Questi studi hanno associato lo stress termico a una diminuzione della produttività degli animali, a causa della diminuzione dell’ingestione di sostanza secca, della minore produzione di latte e del peggioramento delle performance riproduttive. Tuttavia, a oggi, esistono pochi studi sugli effetti dello stress termico nelle zone temperate.

L’indice temperatura-umidità (THI) è un indicatore comunemente utilizzato al fine di valutare le condizioni termiche e il grado di stress termico degli animali. Tale indice incorpora gli effetti della temperatura ambientale e dell’umidità relativa.

Un precedente studio, condotto in Germania, ha dimostrato un calo della produzione di latte tra 0,08 e 0,26 kg per ogni aumento unitario del THI, secondo la regione.

Oltre al calo dell’ingestione e della produzione di latte, nei mesi più caldi dell’anno, è stata dimostrata una diminuzione importante dei componenti del latte, soprattutto grassi e proteine, e un aumento del contenuto di cellule somatiche.

Oggi esistono diversi sistemi di stabulazione per le bovine da latte, tuttavia, il grado in cui questi sistemi influenzano gli effetti dello stress termico sulle vacche da latte è in gran parte sconosciuto.

Nel complesso, il metodo di stabulazione ha un effetto sostanziale sulle condizioni climatiche nelle stalle da latte. Infatti, in aggiunta ad altri fattori (ad esempio, l’alimentazione, lo stato di salute, in numero di parti, lo stadio della lattazione e la stagione di parto), le condizioni microclimatiche presenti all’interno dell’allevamento influiscono notevolmente sulle prestazioni degli animali.

Considerando il riscaldamento globale cui il nostro pianeta sta andando in contro e la disponibilità di differenti sistemi di stabulazione nei moderni allevamenti di bovine da latte, l’obiettivo di questo studio è stato quello di valutare gli effetti dello stress termico sulla produzione di latte e sulla conta cellulare in sistemi di allevamento con caratteristiche differenti.

Lo studio descritto nel presente articolo è stato condotto in venti allevamenti di bovine da latte situati nella Bassa Sassonia, in Germania. Le mandrie erano composte di bovine di razza Frisona e le loro dimensioni erano comprese tra settanta e duecento capi.

Sono stati individuati quattro diversi sistemi di stabulazione:

  1. stabulazione libera in stalle calde con accesso al pascolo,

  2. stabulazione libera in stalle calde senza accesso al pascolo,

  3. stabulazione libera in stalle fredde con accesso al pascolo,

  4. stabulazione libera in stalle fredde senza accesso al pascolo.

Nei due sistemi di allevamento basati sul pascolo, le bovine hanno avuto accesso al pascolo da maggio a ottobre.

Le stalle con temperatura ambientale minore differivano da quelle con temperatura ambientale maggiore secondo diverse caratteristiche strutturali, come la presenza d’isolamento nel tetto e nelle pareti e la presenza d’impianti di raffreddamento.

Nello studio sono stati inclusi i dati relativi a un totale di 21.546 controlli funzionali riguardanti la produzione di latte di ogni singola bovina, la percentuale di grasso, la percentuale di proteine e il contenuto di cellule somatiche.

Inoltre, il latte di massa prodotto in ciascun allevamento è stato campionato da quattro a sei volte al mese al fine di determinare le percentuali di grasso e proteine e il contenuto di cellule somatiche.

La temperatura ambientale e l’umidità relativa, all’interno degli allevamenti, sono state registrate con intervalli di quindici minuti utilizzando appositi strumenti.

Il THI è stato calcolato utilizzando la seguente formula:

THI = (1.8 × T + 32) – (0,55-0,0055 × RH) × (1.8 × T – 26)

dove T è la temperatura dell’aria in gradi Celsius e RH è l’umidità relativa in percentuale.

I valori medi di THI sono stati divisi in sei classi: <45, ≥45 a <50, ≥50 a <55, ≥55 a <60, ≥60 a <65, e ≥65.

Per quanto riguarda i risultati, i valori medi di THI negli allevamenti più caldi sono stati ovviamente maggiori rispetto a quelli registrati negli allevamenti più freddi, tale differenza è stata più marcata nei mesi più freddi dell’anno (Figura n. 1).

Figura n 1

Da giugno a settembre i valori medi di THI hanno superato il valore di sessanta, considerato il limite sopra il quale le bovine vanno in contro a stress termico. Durante questo periodo, non è stata notata alcuna differenza trai quatto differenti sistemi di stabulazione. I valori massimi di THI, superiori a settantadue, sono stati registrati da aprile a settembre negli allevamenti senza accesso al pascolo e da aprile a ottobre in quelli con accesso al pascolo. Durante tutto il periodo di osservazione, i valori massimi di THI sono stati registrati in luglio, con valori leggermente più elevati negli allevamenti con accesso al pascolo rispetto a quelli senza accesso al pascolo.

Fonte: Climatic effects on milk production traits and somatic cell score in lactating Holstein-Friesian cows in different housing systems. C. Lambertz, C. Sanker, and M. Gauly. Journal of Dairy Science Vol. 97 No. 1, 2014.

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