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L’importanza di capire quando la bovina è ammalata

I bovini, come tutti i mammiferi, hanno sviluppato una risposta immunitaria acquisita estremamente complessa a numerose patologie. Questa risposta viene chiamata in inglese “sickness behavior” tradotto, “comportamento dell’animale malato”, ed è estremamente sviluppata negli animali per poter combattere infezioni virali, protozoarie o batteriche, come per contrastare l’azione delle tossine batteriche.

Gli animali, in risposta a stimoli infiammatori locali o sistemici svilupperanno

Febbre

debolezza muscolare

letargia

malessere generale (generalmente manifestata come riluttanza al movimento)

riduzione della pulizia

tendenza al decubito (aumentando le ore di sonno)

riduzione dell’assunzione di cibo e acqua.

Questa serie di comportamenti sono volti a ridurre il consumo energetico ed implementare la temperatura corporea. Oggi sappiamo che la maggior parte di questi atteggiamenti è legata all’azione di alcune citochine pro infiammatorie, prima tra tutte l’interleuchina 1B (IL-1B), ma anche all’interleuchina 6 (IL-6), il tumor necrosis factor alfa (TNF-) e il gamma interferon (INF-γ). Le citochine sono sostanze potenzialmente secrete da tutte le cellule dell’organismo animale, in particolare dai leucociti come macrofagi e neutrofili.

Come noto i leucociti riconoscono il patogeno o le tossine da questo prodotte (come nel caso dei microrganismi Gram negativi) e si attivano. Sia a livello locale che sistemico i leucociti necessitano di condividere “informazioni” riguardo al patogeno: questa comunicazione è resa possibile dalle citochine che attivano e regolano la risposta infiammatoria. Alcune citochine, infatti, fungono da anti infiammatorie mentre quelle che sono coinvolte nel “sickness behavior” sono pro infiammatorie. L’equilibrio tra questi due tipi di citochine consente di evitare l’eccessivo danno tissutale in sede di flogosi con una risposta infiammatoria efficace ma non dannosa per l’ospite.

Durante un processo flogistico l’animale va in contro ad un costo metabolico: il dispendio energetico per produrre calore e riparare il danno tissutale è associato ad una ridotta assunzione di acqua e nutrienti. Questo fenomeno è particolarmente grave negli animali nuovi inseriti in azienda che sono sempre soggetti a un bilancio proteico e, più in generale, energetico, negativo, causato da cambi transazionali nel rumine associati ai cambiamenti di dieta e dallo stress da trasporto. In corso di flogosi l’animale cerca di ridurre la termo dispersione attraverso cambiamenti posturali, pilo erezione e spostamento del flusso sanguigno dalla cute agli organi interni e aumento della produzione di calore attraverso brividi e, nel caso degli animali più giovani, metabolismo del grasso bruno. Il costo energetico comporta un incremento della gluconeogenesi con rimaneggiamento muscolare (che ha delle ripercussioni anche dopo la risoluzione del processo flogistico) e riduzione della disponibilità di grasso di deposito. Il quadro descritto è valido in caso di mastite come in tutti i casi di flogosi che possono colpire il bovino.

Bisogna poi ricordare che molti dei prodotti ad uso iniettabile comunemente utilizzati in azienda per i trattamenti (vaccini a base oleosa, prodotti con adiuvanti, antibiotici, ad esempio) hanno un’azione pro infiammatoria. Prese singolarmente queste sostanze non sono in grado di dare sintomatologia sistemica ma, se somministrate contemporaneamente e, magari, associate a vaccini contenenti endotossine possono comportare l’induzione del “sickness behavior”. Anche lesioni al sito di iniezione possono, indirettamente, compromettere l’assunzione di cibo e acqua da parte dell’animale compromettendo il suo bilancio metabolico.

La sintomatologia descritta non è associata ad una particolare patologia, è quindi impossibile, da parte dell’allevatore, dedurre a cosa associarla perché, come detto, spesso uno stato patologico è anche causato da pratiche di management poco attente. In caso di alterazioni evidenti del comportamento dell’animale che fanno sospettare patologia, quindi, sarà necessario contattare il veterinario per determinare l’approccio terapeutico corretto.

M.Mazzilli

Bibliografia: Mark F. Spire – Understanding “sickness behavior” in cattle-Hoard’s West- 25 September 2010

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