Lo stress da caldo è causa d’ingenti perdite economiche negli allevamenti di bovine da latte. Tali perdite sono determinate da diversi fattori: quando le bovine sono allevate in un ambiente troppo caldo, mangiano meno, diminuiscono la produzione di latte e sono meno fertili. In casi estremi, le vacche, possono anche morire per le gravi conseguenze che la temperatura elevata ha sul loro organismo.
Le bovine ad alta produzione sono particolarmente vulnerabili allo stress da caldo.
Come ben sanno gli allevatori, gli effetti dello stress da caldo si manifestano qualche giorno dopo l’esposizione delle bovine a temperature elevate, classiche della stagione estiva, e consistono prevalentemente in una riduzione della quantità di latte prodotto e in un peggioramento delle performances riproduttive.
Quanto detto sopra accade quando ormai lo stress da caldo si è già verificato e le conseguenti perdite economiche, spesso, sono già notevoli.
Per questo motivo è importante conoscere le variazioni comportamentali che le bovine manifestano quando lo stress di calore è in atto, solo così si è in grado di intervenire in modo tempestivo prevenendo i danni oppure limitandoli notevolmente.
Alcune semplici osservazioni possono dirci molto su quanto bene stiamo gestendo lo stress da calore.
Osservando le bovine, nella tarda primavera e in estate, nelle ore più calde della giornata, si possono acquisire alcune importanti informazioni utili per capire precocemente se gli animali stanno andando in contro a una condizione di stress da caldo.
Alcune importanti informazioni possono essere acquisite determinando:
la frequenza respiratoria delle bovine: si determina ponendosi di fianco all’animale e contando gli atti respiratori che esso compie in un minuto. In condizioni di temperatura mediamente elevata la frequenza respiratoria si attesta intorno ai quaranta atti/minuto. In condizioni di temperatura molto elevata la frequenza respiratoria può arrivare anche a ottanta atti/minuto. Per avere una valutazione più attendibile si consiglia di compiere questa misurazione su dieci o venti animali della mandria.
il numero di bovine che ansimano: quando l’aumento della frequenza respiratoria non è in grado di garantire una sufficiente dispersione del calore, le bovine iniziano ad ansimare. È importante determinare il numero di animali che respirano con la bocca aperta, magari con la lingua di fuori e sbavando. In condizioni di caldo moderato, non si dovrebbero vedere molte bovine che ansimano, idealmente meno di una su venti.
il numero di bovine che si trovano vicino agli abbeveratoi: durante la stagione calda, le bovine hanno bisogno di bere più acqua per compensare le perdite che avvengono attraverso il sudore e la respirazione. Se si osservano gruppi di animali raggruppati intorno agli abbeveratoi, anche se non stanno bevendo, questo può essere un segno di stress da caldo.
il numero do bovine che si alimentano: se, quando è distribuito l’alimento, le bovine non accorrono nella corsia di alimentazione ma preferiscono rimanere nella zona di riposo, soprattutto se tale zona è situala all’ombra, vuol dire che gli animali stanno soffrendo il caldo. Quest’ultimo, infatti, riduce notevolmente l’appetito delle bovine e limita l’ingestione di alimento.
Un’attenta e costante ricerca degli indicatori di stress da caldo elencati sopra può aiutare notevolmente gli allevatori e i veterinari a determinare se le bovine stanno andando in contro a stress da caldo e può prevenire le ingenti perdite legate a questa condizione patologica.
I mezzi a disposizione degli allevatori per ridurre l’insorgenza dello stress da caldo sono molteplici, i principali sono: zone d’ombra, doccette, nebulizzatori e ventilatori. Per quanto riguarda l’efficacia di questi sistemi è importante comprendere che ciascuno di essi, utilizzato singolarmente, è molto meno efficace rispetto al loro utilizzo combinato. Inoltre bisogna valutare attentamente la localizzazione dei sistemi di raffrescamento, i risultati migliori si hanno quando questi sistemi sono situati anche nella corsia di alimentazione e non solo nella zona di riposo.
Fonte: Are your cows hot? Jennifer M. Chen, Grazyne Tresoldi, D.V.M., and Cassandra B. Tucker. HOARD’S DAIRYMAN, July 2014.
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