Gestire le vacche con la massima efficienza e il minore stress è un compito complesso poiché ogni interazione con l’operatore tende ad influenzare il comportamento futuro della bovina stessa; risulta importante riflettere prima di rapportarsi ad un animale e adottare tutte quelle azioni che porteranno alla reazione desiderata evitando inutili traumatismi.
Le vacche reagiscono agli stimoli esterni in relazione alle informazioni fornite dai cinque sensi. Le bovine vedono le azioni degli operatori; sentono i lamenti dei vitelli; esaminano qualcosa di nuovo annusandolo e leccandolo per poi reagire in base agli stimoli ricevuti. Ai fini della corretta interazione uomo-animale i sensi più importanti sono rappresentati dalla vista e dall’udito, ad esempio, movimenti troppo bruschi o rumori/grida eccessivi possono indurre uno stato di irrequietezza nella vacca la rende difficilmente gestibile. Tale stato può perdurare anche oltre mezz’ora, in particolare in animali dal carattere già agitato. Una particolare attenzione deve essere posta quando si interagisce con animali giovani, questi sono più suscettibili agli stimoli e più propensi a sviluppare un’indole problematica se gestiti in maniera scorretta.
La posizione degli occhi garantisce al bovino un’ampia visione periferica e un punto cieco ristretto posto esattamente dietro l’animale. La vacca andrebbe sempre approcciata da una posizione in cui possa vedere l’operatore e, durante gli spostamenti, non deve mai essere condotta da una persona posta direttamente dietro di lei.
Le movimentazioni possono essere agevolate dallo sfruttamento di tre comportamenti naturali della bovina: la tendenza a seguire le altre vacche; l’istinto a ritornare nel luogo di partenza e quello di seguire la direzione che hanno difronte. Questi atteggiamenti possono essere sfruttati per riempire/svuotare recinti, camion, paddock, ecc.. Altri importanti accorgimenti sono quelli di prestare sempre attenzione alla posizione che si ha rispetto all’intera mandria e di evitare di “pressare” eccessivamente gli animali. L’impiego indiscriminato di grida, colpi e pungoli elettrici può indurre sia delle reazioni controproducenti nelle vacche sia mettere a rischio gli operatori.
La mandria dovrebbe essere condotta da una sola persona per evitare stimoli contradditori. Gestire gli spostamenti di una mandria in maniera corretta richiede l’adozione di tempistiche, velocità e angoli d’approccio corretti in relazione al comportamento e alle risposte delle bovine. In caso di approccio errato è possibile indietreggiare ed aggiustare la velocità o l’angolo con cui si avvicinano gli animali. La fase che richiede la maggior coercizione durante una movimentazione è sicuramente quella iniziale, una volta che il gruppo si è messo in moto è possibile allontanarsi un po’ dagli animali e intervenire solo qualora questi rallentino o si fermino, tenendo presente che pressioni eccessive possono causare delle fughe.
I bovini si spostano più lentamente rispetto all’uomo (circa 3 km/h) pertanto è bene che gli operatori si adeguino al passo degli animali dominanti e non cerchino di spingere la mandria a muoversi più velocemente della norma, le conseguenze di queste spinte sono generalmente controproducenti.
In conclusione gli operatori che devono gestire gli animali dovrebbero mantenere sempre la calma e prestare attenzione al comportamento delle vacche così da adottare, quanto più possibile, azioni poco invasive ed evitare i confronti diretti. Le bovine tendono a rilassarsi quando sono condotte da una persona rilassata.
Fonte: Heather Smith Thomas – We must communicate to cattle’s senses – Hoard’s Dairyman (Ago. 2012)
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