La ruminazione è un processo ciclico caratterizzato da rigurgito, rimasticazione e deglutizione dell’alimento ingerito durante il pasto. Questo processo è variabile ed è influenzato da molti fattori tra cui stress acuto, composizione della dieta, caratteristiche qualitative del foraggio ed errori di gestione della mandria. La variabilità del tempo di ruminazione è legata, anche, a fattori etologici, allo stato riproduttivo delle bovine, al loro livello produttivo, alle condizioni climatiche e lo stato di salute dell’animale.
La recente introduzione di sistemi indiretti che consentono di misurare il tempo di ruminazione, sulla base dell’analisi di segnali sonori emessi durante tale processo, consente di creare un modello che rappresenta l’andamento dell’attività ruminale durante il giorno oppure durante un periodo temporale più ampio.
Nello studio qui descritto, questo sistema innovativo è stato utilizzato nel peri-parto per determinare le differenze nel tempo di ruminazione tra bovine sane e malate.
Durante il periodo di transizione l’incidenza delle patologie è più elevata ed è necessario intervenire tempestivamente al fine di migliorare il benessere e le prestazioni produttive degli animali.
I dati a oggi disponibili, sembrano supportare l’utilizzo della misurazione del tempo di ruminazione nel periodo che precede e che segue il parto come strumento per l’individuazione degli animali ammalati o con una probabilità maggiore di sviluppare disturbi di salute.
Pertanto, l’obiettivo di questo studio è stato quello di esaminare la possibilità di diagnosi precoce dei problemi di salute in bovine da latte nel peri-parto registrando il loro tempo di ruminazione e le variazioni dell’attività di ruminazione durante l’arco della giornata. Inoltre, i dati raccolti, sono stati utilizzati per determinare le relazioni esistenti tra attività ruminale, incidenza dei sintomi clinici riferibili alle più comuni malattie e gli indici metabolici e infiammatori determinati tramite analisi di campioni ematici.
Lo studio ha coinvolto ventitré bovine da latte di razza Frisona Italiana (quattordici primipare e nove pluripare) che sono state monitorate dall’ultimo mese di gravidanza fino alla sesta settimana di lattazione.
Ogni animale è stato esaminato quotidianamente dal punto di vista clinico e sono stati raccolti tutti i dati riguardanti lo stato di salute e i trattamenti farmacologici effettuati durante lo studio.
Durante lo studio sono stati raccolti i dati che si riferiscono a: condizioni climatiche all’interno dell’allevamento, caratteristiche della razione alimentare somministrata agli animali, tempo di ruminazione e parametri ematici.
Per quanto riguarda le condizioni microclimatiche, temperatura e umidità relativa all’interno della stalla, sono state registrate quotidianamente durante il periodo di studio utilizzando due sonde elettroniche collegate a un sistema di registrazione programmato effettuare le rilevazioni ogni trenta minuti. I dati sono stati utilizzati per calcolare l’indice temperatura-umidità (THI) che rappresenta un importante parametro di valutazione del benessere delle bovine.
Per determinare le caratteristiche della razione alimentare, ed eventuali variazioni delle stesse, sono stati prelevati dei campioni rappresentativi dei foraggi, dei mangimi concentrati e dell’unifeed. Il campionamento è avvenuto ogni quindici giorni. Su tutti i campioni di alimento sono state svolte analisi chimiche e fisiche al fine di determinarne le caratteristiche nutritive. Per quanto riguarda l’unifeed è stata determinata anche la distribuzione delle particelle secondo le loro dimensioni utilizzando un setaccio atto a tale scopo.
Il tempo di ruminazione è stato misurato utilizzando un sistema di rilevazione costituito un collare su cui era posizionato un registratore collocato sul lato sinistro del collo delle bovine. Il microfono di cui era dotato il registratore era in grado di captare i suoni distintivi tipici del rigurgito e della ruminazione. Le registrazioni erano poi inviate a un computer al fine di essere rappresentate graficamente. I dati ottenuti sono stati utilizzati per calcolare le seguenti variabili:
Tempo di ruminazione dell’intera giornata
Tempo di ruminazione durante il giorno
Tempo di ruminazione durante la notte
Questi ultimi due valori sono stati espressi anche in percentuale sul tempo di ruminazione quotidiano.
Durante il periodo di studio ogni bovina è stata sottoposta a sei prelievi ematici, i primi due sono stati eseguiti, rispettivamente, quattordici e sette giorni prima del parto e i restanti quattro sono stati eseguiti cinque, dieci, venti e trenta giorni dopo il parto.
Una piccola parte di ciascun campione è stata utilizzata per l’esame emocromocitometrico, la restante parte è stata invece utilizzata per l’esame biochimico grazie al quale sono stati determinati i seguenti parametri: glicemia, colesterolemia, urea, calcio, fosforo inorganico, magnesio, proteine totali, albumine, bilirubina totale, creatinina, zinco, acidi grassi non esterificati (NEFA), β-idrossibutirrato (BHBA). L’analisi cinetica è stata poi utilizzata per determinare l’attività della fosfatasi alcalina, dell’aspartato amminotrasferasi e della γ-glutamiltrasferasi. Sono state determinate anche le concentrazioni plasmatiche di ceruloplasmina e di aptoglobina.
I valori plasmatici di albumina, colesterolo e bilirubina, determinati nel periodo perinatale sono stati usati per determinare l’indice di funzionalità epatica (LFI). Questo indice tiene conto delle variazioni di albumina, lipoproteine (misurate come colesterolo totale) e bilirubina totale (il cui enzima di secrezione è sintetizzato dal fegato) che avvengono tra il terzo e il ventottesimo giorno di lattazione.
Valori bassi di LFI sono associati a un’intensa risposta infiammatoria e viceversa.
Durante l’analisi statistica dei dati le bovine sono state classificate (in modo retrospettivo) in base al tempo di ruminazione osservato tra terzo e il sesto giorno di lattazione. Gli animali con i tempi di ruminazione più bassi (50% del totale) sono stati assegnati al “gruppo L” (7 pluripare e quattro primipare), mentre il restante 50% degli animali, caratterizzati da tempi di ruminazione maggiori, sono stati assegnati al “gruppo H” (sette pluripare e cinque primipare).
Fonte: Rumination time around calving: An early signal to detect cows at greater risk of disease. L. Calamari, N. Soriani, G. Panella, F. Petrera, A. Minuti and E. Trevisi. Journal of Dairy Science Vol. 97 No. 6, 2014.
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