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Anche NMC contro taglio coda

Come già previsto dalle normative europee, anche in USA si rileva che il taglio della coda è una pratica inutile. Infatti, durante il meeting del 21 settembre 2011, il consiglio del NMC ha preso posizione ufficiale contro l’amputazione della coda, intesa come pratica di routine, nell’allevamento della bovina da latte. Tale decisione è maturata in accordo con le conclusioni raggiunte dal NMC Milk Quality Monitoring Commitee sull’argomento.

Background

Nel bovino la coda ricopre numerosi ruoli sia dal punto di vista biologico sia comportamentale. Tra i più importanti ricordiamo la comunicazione visiva tra animali e con l’uomo; la dissipazione del calore e il controllo delle mosche.

L’amputazione della coda viene effettuata generalmente su vitelli di 2 – 24 mesi. Tale pratica venne implementata ai fini di ridurre le infezioni mammarie e migliorare le condizioni di lavoro degli operatori zootecnici, tuttavia attualmente non vi sono evidenze scientifiche che suggeriscano un miglioramento dell’igiene, della qualità del latte o la riduzione dell’incidenza delle mastiti laddove questa pratica venga adottata come routine. Inoltre, l’amputazione della coda può causare dolore e indurre stati di stress, in particolare durante i periodi in cui sono attive le mosche.

Attualmente l’amputazione della coda è vietata in numerosi Paesi europei quali ad esempio: Regno Unito; Olanda; Norvegia; Svezia e Svizzera. Anche in Italia, da oltre 10 anni (d.Lvo 146/01), tale pratica è permessa solamente per scopi terapeutici.

Negli ultimi anni numerose associazioni di settore hanno preso posizione contro questa pratica:

  1. AVMA (American Veterinary Medical Association): “L’AVMA si oppone all’amputazione sistematica della coda nella vacca. La letteratura scientifica attuale indica che l’adozione di tale pratica non porta alcun beneficio all’animale e può causare stress durante la stagione di attività delle mosche. L’amputazione, quando necessaria per ragioni mediche, deve essere effettuata da un veterinario abilitato.

  2. CVMA (Canadian Veterinary Medical Association): “la CVMA si oppone all’amputazione della coda nella bovina da latte. Tale pratica non contribuisce a migliorare la sanità della vacca”.

  3. AABP (American Association of Bovine Practitioners): “L’AABP si oppone all’amputazione sistematica della coda nella vacca. La letteratura scientifica attuale indica che tale pratica non porta alcun beneficio all’animale”.

  4. La Guide for the Care and Use of Agricultural Animals in Research and Teachingrecita: “… Non vi sono benefici sul benessere bovino associati alla pratica dell’amputazione della coda. L’impiego sistematico di tale pratica in stalle didattiche o sperimentali deve essere scoraggiato; è raccomandata l’adozione di tecniche alternative (ad esempio l’accorciamento del ciuffo) nei casi più appropriati. Qualsiasi amputazione della coda, per motivi diversi da quelli medici, dovrebbe essere revisionata ed approvata dalla IACUC (Institutional Animal Care and Use Committee)”.

Il National Mastitis Council non ritiene vi siano evidenze supportanti la tesi che l’amputazione migliori il benessere della vacca, l’igiene dell’animale o la qualità del latte. Pertanto non approva l’impiego dell’amputazione della coda come pratica di routine.

Per approfondire:

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