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Il ruolo dei ruminanti nella produzione sostenibile di alimenti


La sfida globale del settore agroalimentare per i prossimi anni consisterà nel garantire cibo sicuro e prodotto in maniera sostenibile a una popolazione crescente e, secondo le stime della FAO, sarà necessario garantire un aumento medio del 30% della disponibilità di alimenti di origine animale, soprattutto nei paesi in via di sviluppo (Fonte: FAO. 2018. The future of food and agriculture).

Si è tenuto a Roma nel settembre scorso un simposio dal titolo “Cow is Veg – Il ruolo dei ruminanti in una dieta sostenibile” durante il quale diversi scienziati internazionali si sono confrontati sul tema.

Dal simposio è emerso come l’agricoltura, di cui la zootecnia è parte integrante, abbia già risposto con i fatti sulla capacità di aumentare la produzione riducendo gli impatti: negli ultimi 30 anni il comparto agricolo ha sfamato quasi 2,5 miliardi di persone in più riducendo le emissioni pro-capite di circa il 20% (Fonte: Our World in Data).

Sul fronte del consumo di acqua e di suolo e della cosiddetta feed vs food competition, ad esempio, in questi anni sono emersi dati importanti capaci di fare chiarezza in un panorama informativo spesso inquinato da dannose fake news.

In questo ambito da sottolineare la capacità dei ruminanti di convertire erba e vegetali ricchi in cellulosa in proteine, senza entrare in competizione con l’uomo. Ma non solo, i ruminati si mostrano estremamente efficienti nella conversione delle proteine vegetali in proteine animali.

Uno studio più attento delle emissioni di gas serra fa emergere, inoltre, come anidride carbonica e metano non abbiano la stessa permanenza in atmosfera e lo stesso impatto sul clima. In particolare, il metano emesso naturalmente dai bovini, viene scomposto in atmosfera e riconvertito in CO2 nel giro di dieci anni per poi essere riassorbito dalle piante con la fotosintesi, rientrando nel naturale ciclo biogenico del carbonio. Invece la CO2 prodotta dai combustibili fossili si accumula e permane in atmosfera potenzialmente per mille anni. Agendo, quindi, sul contenimento delle emissioni di metano dei bovini si opererebbe un effettivo sequestro di carbonio in atmosfera, rendendo di fatto la zootecnia un settore attivo nella lotta al cambiamento climatico, in opposizione a quanto si ritiene erroneamente oggi.


Nelle prossime settimane torneremo su questo argomento riportando gli interventi dei principali relatori, ma vogliamo presentarvi una semplice video-pillola prodotta dagli organizzatori del simposio che sintetizza il positivo ruolo dei ruminanti nella produzione sostenibile degli alimenti.



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