Il prezzo del latte subisce importanti oscillazioni, per questo motivo è fondamentale pre i produttori conoscere i costi di produzione e, più in generale, tutte le uscite al variare delle produzioni. Il calcolo dei reali costi di produzione è indubbiamente non semplice. Il programma migliore a questo scopo è un software per la registrazione ed elaborazione dei dati economici che può essere acquistato o fornito da un’azienda contabile per l’utilizzo aziendale.
Se l’obiettivo aziendale è quello di ottenere un margine di guadagno conoscere i costi di produzione è il primo passo da compiere. E’ importante, quando si calcolano i costi di produzione, che siano considerati solo le uscite correlate direttamente con la produzione di latte. Questo può risultare complesso se, ad esempio, le manze sono alimentate al pascolo, alcuni gruppi vengono venduti o se alcuni macchinari vengono utilizzati da terzi per attività esterne all’azienda, solo per citare alcuni casi in cui i numeri possono essere distorti.
Una rapida stima
Un modo veloce e semplice per calcolare i costi di produzione di un’azienda che si occupa unicamente di produzione di latte è quella di utilizzare la dichiarazione dei redditi e dividerla per il ricavo del latte venduto nell’anno considerato.
Di seguito alcuni accorgimenti da seguire per effettuare dei calcoli corretti. Se esistono fatture non saldate nell’ anno considerato e queste spese sono state effettuate per poter produrre ricavo nell’anno considerato queste vanno inserite nei costi di produzione, anche se non ancora saldate. Se, vice versa, si sono effettuate delle spese che però produrranno ricavi l’anno successivo, queste andranno sottratte dai costi di produzione. Molte aziende agricole operano sulla base della cassa. Questo significa che solo le uscite di cassa e le entrate sono utilizzate per il calcolo della denuncia dei redditi. Un altro fattore da considerare è la determinazione di competenza nelle giacenze dei mangimi, cambiamenti nella mandria o altri cambiamenti in bilancio.
Altro fattore per il quale è necessario fare attenzione è non aumentare o ridurre troppo i valori per unità così da distorcere la reale immagine economica dell’azienda.
In tabella 1 un esempio di voci di costo da considerare per il calcolo dei costi di produzione. Nell’esempio non è stato considerato l’ammortamento. Questo rappresenta un uscita non di cassa ma deve essere contestualizzato ad una realtà aziendale perché bisogna determinare di quanto i macchinari si deteriorano. I costi di produzione andrebbero calcolati considerando anche l’ammortamento.
Un secondo passaggio è quello di determinare quali sono le voci che comportano i costi maggiori così da poter effettuare le migliori scelte gestionali. In tabella 2 indicata una possibile ripartizione dei costi sulla base delle produzioni in una ipotetica azienda di 500 capi nell’anno 2009-2010 negli USA che potrebbe essere applicata anche ad altre realtà aziendali.
M. Mazzilli
Bibliografia: Gary Sipiorski – Know your basis and production costs – Hoard’s Dairyman May 25, 2011
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