Il 2011 per gli allevatori statunitensi si è rivelato un anno positivo, a fronte dei continui aumenti del costo dei mangimi e delle spese d’esercizio si è registrato un prezzo medio del latte pari a 47,47 $ per 100 kg di latte con un incremento, rispetto al disastroso 2009, di ben 17,64 $ per quintale.
Una ricerca svolta su oltre 500 stalle di tre Stati americani (New England, New Jersey e New York) ha evidenziato gli ottimi risultati economici per il 2011, con un ritorno netto annuale medio di oltre 800 $ per vacca. Nella tabella 1 sono riportati i risultati delle migliori aziende oggetto della ricerca, classificate secondo le categorie in cui eccellono dal punto di vista gestionale.
TAB.1: Risultati aziendali secondo lo stile gestionale (miglior 25% ) Fonte: Hoard’s (Ott. 2012)
Miglior gest. delle vacche
Miglior eff. Forza lavoro
Miglior prezzo del latte
Max. riduzione delle spese
Bilanciato
Media bovine per azienda
442
689
264
235
189
Latte vend. per bovina (kg)
12.019
11.308
9.365
9.702
9.661
Latte venduto per lavorat. (kg)
452.020
671.844
370.033
398.269
373.030
Costi produz. per 100kg ($)
34,26
34,06
39,68
30,42
42,70
Prezzo del latte per 100kg ($)
45,92
46,69
49,01
45,72
45,72
Ricavo netto per bovina ($)
1.456
1.455
1.305
1.523
1.101
Più latte significa sempre maggiori guadagni?
Non necessariamente, sebbene nella realtà USA le aziende con elevate produzioni sono sovente quelle che registrano i maggiori profitti non sempre queste risultano quelle più efficienti nel generare utili. Come si può osservare nella tabella 1 gli allevamenti che in assoluto presentano i maggiori ricavi netti per capo in lattazione (1.523 $ / anno) sono quelli capaci di ridurre al massimo le spese anche se non sono quelli con le produzioni più elevate.
Nella tabella 2 sono riassunti i risultati di tutte le aziende incluse nella ricerca, raggruppate in base al numero di bovine in lattazione. È interessante notare che le stalle con meno di 90 vacche ricavino mediamente un maggior profitto per capo rispetto a quelle del range 90 – 149 capi.
Tab.2: Risultati aziendali secondo il range di capi in lattazione Fonte: Hoard’s (Ott. 2012)
≤89
90-149
150-299
≥300
Media bovine per az.
65
115
206
712
Latte vend. per bovina (kg)
8.845
8.925
9.705
10.943
Latte vend. per lavorat. (kg)
272.508
334.357
436.551
547.554
Costi produz. per 100kg ($)
41,51
43,21
42,37
39,13
Prezzo del latte per 100kg ($)
46,14
46,76
47,44
46,72
Ricavo netto per bovina ($)
429
353
540
914
Return on assets (ROA)
3,40%
3,40%
5,30%
10,50%
Le scelte gestionali possono influenzare drasticamente i risultati economici, con aziende che registrano utili netti attorno a 500 $ per vacca all’anno a fronte di una produzione di 7 quintali per capo e altre che registrano gravi perdite nonostante raggiungano i 9 – 10 quintali. Tali situazioni sono imputabili ai costi di produzione infatti, in linea generale, gli allevamenti in perdita inclusi nella ricerca presentavano nel 2011 costi di produzione superiori ai 44 $ per quintale.
Un altro aspetto rilevante emerso dallo studio è stato quello relativo alle spese, tra il 2006 e il 2011 il costo degli alimenti è salito vertiginosamente facendo registrare un aumento delle spese pari a 400 $ l’anno per bovina. Inoltre, l’allevamento delle vacche da latte si è rilevato un business costoso e non privo di rischi con un indebitamento medio degli allevatori di circa 3.000 $ per bovina.
Costi e Debiti
Uno dei punti critici della stabilità finanziaria di un allevamento è rappresentato dal flusso di denaro, in particolare la disponibilità di fondi atti a coprire i debiti e breve e lungo termine. Il principale fattore che influenza questo flusso è il costo di produzione, subito seguito dal prezzo del latte. Un altro fattore che può compromettere la solidità di un’azienda è la stabilità del mercato poiché in un contesto di sovra-produzione cronica e continui cicli di espansione / contrazione le entrate tendono ad essere soggette a preoccupanti oscillazioni.
Per realizzare utili è fondamentale gestire al meglio capitale disponibile e debiti accumulati tanto quanto terreni, strutture e forza lavoro; i punti focali sono rappresentati dall’ottimizzazione dei costi produttivi e del valore del latte, puntando anche sulla qualità.
Fonte: John Hibma – How and where people made their money – Hoard’s Dairyman (Ott. 2012)
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