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La mastite vista dall’Olanda (Parte II)


Le indagini svolte in questi 5 anni sulla frequenza delle mastiti cliniche e subcliniche, sul livello di cellule somatiche e, soprattutto, sui fattori che influenzano tali frequenze e livelli stanno dando interessanti risultati.

I risultati di queste indagini hanno dimostrato che all’interno delle 5 fattori generali considerati (mungitura, diagnosi, trattamento, valutazione quali-quantitativa della produzione e altri) i diversi “comportamenti” hanno un effetto diverso su mastiti cliniche, conta cellulare dell’allevamento e totale delle mastiti.

Per quanto riguarda la mungitura sono risultati significativamente associati ad una riduzione delle cellule nel latte di massa: utilizzare i guanti, disinfezione del capezzolo dopo mungitura ed evitare che le bovine si sdraino dopo la mungitura. Sono invece statisticamente associati ad una riduzione delle mastiti cliniche la pulizia a secco del capezzolo pre-mungitura, mentre per il totale delle mastiti il solo fattore significativo è risultato la separazione degli animali infetti.

Per quanto riguarda la terapia, il prelievo ed analisi dei campioni di latte degli animali con mastite è risultata essere statisticamente associata con una riduzione delle cellule somatiche e del totale delle mastiti.

Il controllo ed eventuale analisi del latte di animali con cellule alte al controllo funzionale è risultato significativamente associato con una riduzione delle mastiti cliniche, mentre la valutazione della frequenza di vacche problema o “in allarme” è risultata essere associata con una riduzione delle cellule somatiche e del totale delle mastiti.

Infine la pulizia delle cuccette è significativamente associata ad una riduzione delle mastiti totali e delle cellule somatiche.

Da Jansen PVM (2009).92:210-223

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