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Lo scenario economico della produzione del latte in USA

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La consueta attenzione dei produttori americani per gli aspetti economici permette di avere già alcune previsioni per il prossimo anno, come pubblicato recentemente su Hoard’s Dairyman (Ottobre 2017). Vedere le dinamiche della produzione e dei prezzi americani è utile per capire gli scenari possibili in Europa, visto che le economie sono speculari e all’espandersi dell’una si contrae l’altra, in assenza di un crescita complessiva del mercato. I prezzi relativamente alti del latte hanno indotto i produttori americani ad aumentare la loro produzione e si ritiene che questo avverrà anche nel 2018. Le buone esportazioni di prodotti lattiero-caseari hanno permesso di sostenere il prezzo del latte, ma ci sono già i primi segni di cambiamento con un rallentamento delle esportazioni.


Il prezzo del latte nel prossimo anno sarà il risultato di una “guerra” tra l’aumentata produzione e i consumi. Se vincerà la prima ci si aspetta una riduzione dei prezzi sotto i livelli del 2017, anche se al momento le previsioni sono di un bilanciamento dei due e il mantenimento dei prezzi del 2017.

Il grafico mostra le variazioni relative al numero di vacche, produzione totale e produzione per vacca (yield) nel periodo 2008-2018. Si può vedere come dal 2015 al 2016 e negli anni successivi si sia avuto un incremento della produzione grazie soprattutto all’aumento della produzione media, mentre il numero di vacche si è parzialmente ridotto e, comunque, si attende un’ulteriore riduzione.

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Va segnalato inoltre che a fronte di un aumento della popolazione americana dello 0,7% nell’ultimo anno si è avuto un aumento dei consumi del 2%, in altre parole gli americani consumano più latte e derivati. Ci si attende che stati come Texas, Colorado, Kansas e New Mexico continueranno ad aumentare il numero di bovine allevate, come avvenuto negli ultimi anni. Tuttavia, se la crescita continuerà ai tassi attuali, non potrà che avere un effetto negativo sul prezzo del latte. Anche la produzione media continuerà a salire con un aumento dell’1,1% nel 2017 rispetto al 2016 e un probabile 1,6% nel 2018. In USA come in Europa, il prezzo del burro è stato il fattore principale che ha determinato l’aumento del prezzo del latte. Dal 2009 ad oggi il prezzo del burro in USA è infatti raddoppiato. Variazioni negative di tale prezzo non potranno che trasferirsi anche sul prezzo del latte. Al contrario, i formaggi hanno visto un lieve aumento dei consumi, ma questo non si traduce in un aumento dei loro prezzi. Buone notizie per gli allevatori USA arrivano dalle esportazioni che sono aumentate nel 2017 e che dovrebbero mantenersi anche nel 2018 (+20%). Il legame tra prezzo del latte ed esportazioni è facilmente visibile dall’andamento del grafico.

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Questa espansione è legata anche alla debolezza del dollaro, quindi un rafforzamento della valuta potrebbe limitare l’espansione delle esportazioni. Inoltre, Europa e Nuova Zelanda stanno complessivamente aumentando la produzione, mentre questa si era ridotta tra il 2016 e il 2017. Una maggiore disponibilità di latte a livello globale non potrà che avere un impatto sul prezzo americano. In conclusione l’autore (Scott Braun) ritiene che il prezzo del latte nel 2018 rimarrà stabile, anche se in indebolimento. La buona notizia, almeno per gli americani, e che i costi di produzione ed in particolare quello degli alimenti dovrebbero diminuire.

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