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USA vs Europa: chi guadagna di più?

eu e USA

In un precedente articolo abbiamo esaminato l’andamento del mercato del latte e le prospettive future in USA. Il prezzo del latte non è però l’unica variabile di interesse per i nostri allevatori e ve ne sono altre che danno sicuramente un’idea più precisa dello stato di salute dell’allevamento del bovino da latte, e fra queste vi è il margine operativo delle aziende. Infatti, al di là dei ricavi, i produttori devono “guadagnare” per poter rimanere sul mercato. Il margine operativo al netto dei costi alimentari rappresenta un fattore molto importante che, in un mercato privo di quote, può sensibilmente influenzare il livello produttivo e, quindi, anche i prezzi del latte.

Prezzi e produzione, come è noto, tendono a muoversi in senso inverso: la produzione si riduce generalmente al ridursi dei margini di guadagno. Ad esempio i principali paesi esportatori (non USA) hanno risposto al calo della marginalità osservato nel 2015 con una riduzione della produzione che si è protratta per tutto il 2016, permettendo la risalita dei prezzi. Il margine operativo per gli allevatori americani è visibile nei grafici successivi dove si vede che, a parte il 2014 che ha visto margini record con valori fino a 17€ per cwt (45kg), il margine oscilli tra i 6 e gli 11€. Da notare che per il 2017 e, soprattutto, il 2018 si prevedono margini in calo. Questi margini sono sicuramente superiori a quelli europei che hanno visto un massimo di 27€/quintale e un minino di 12€/quintale, cosa che dimostra come sia più difficile per l’allevatore europeo competere a livello mondiale.

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Le previsioni per il 2017 sono cautamente ottimistiche grazie anche alla riduzione del costo dei foraggi che decresce, almeno in USA, dal 2014. A livello europeo, la marginalità rimane ancora ai livelli più alti osservati dal 2014, il che dovrebbe portare ad un aumento della produzione. Al mantenimento di prezzi e margini elevati concorrono anche le difficoltà produttive in Argentina e Nuova Zelanda per problemi climatici che hanno ridotto l’export dei due paesi. In conclusione, il quadro rimane positivo, ma soprattutto per l’Europa vi è un problema di efficienza produttiva che riduce il margine dei nostri allevatori.

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