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Veterinari USA: Come gestire le manze in eccedenza

Prendiamo in considerazione un allevatore che debba modificare il programma di rimonta in allevamento. L’allevatore preso in considerazione ha utilizzato il sessaggio del seme per la prima e la seconda fecondazione nelle manze, la proporzione di vitelli nati è aumentata del 5 % nell’intero gruppo e, naturalmente, molto di più se si considerano solo gli animali al primo parto. Le manze rappresentano, inoltre, il picco nella selezione genetica.

Questo cambio nella proporzione di manze non sembra cambiare molto ma, dopo un tempo relativamente breve di utilizzo del sessaggio del seme, l’allevatore ha dovuto prendere decisioni riguardo a cosa fare con gli animali extra rispetto alle necessità di rimonta.

Gli animali nell’allevamento che stiamo considerando erano gestiti in modo tale da massimizzare la loro permanenza in azienda. Questo tipo di gestione ha implementato l’utilizzo di farmaci e ha notevolmente ridotto la qualità delle carni.

L’allevatore necessario può avere due obiettivi: l’ampliamento dell’azienda o di definire un piano gestionale per poter tenere gli animali più produttivi. Nel caso specifico è stato deciso di non ampliare ulteriormente l’azienda quindi è necessario cercare il modo di rendere gli animali che lasciano l’azienda il più possibile redditizi.

Per far questo ha scelto di fornire informazioni al veterinario dell’acquirente per consentire l’ingresso dell’animale in una nuova realtà. Questo avrà bisogno di informazioni riguardo eventuali problemi respiratori o di problemi podali. Se gli animali vengono venduti ad altri produttori di latte serviranno comunque le informazioni di biosicurezza accompagnate dalle eventuali terapie-trattamenti, con particolare attenzione ai problemi alla mammella, e non solo al polmone e podali. Per la vendita ad allevatori di bovini da carne l’attenzione dovrà essere posta sull’età degli animali venduti e sulla qualità dell’animale più in generale. Su questi animali l’obbiettivo sarà produrre carne di qualità mentre per gli animali che rimangono l’attenzione dovrà essere volta a garantire un buon livello riproduttivo.

Nello specifico l’allevatore ha deciso di utilizzare la storia delle terapie effettuate e di fornire queste informazioni ai compratori:

  1. Piani di controllo per BVD e PI

  2. Programmi vaccinali scritti

  3. Programmi per il controllo della Paratubercolosi e risultati ottenuti

  4. Eventuali patogeni endemici in allevamento

  5. Storia medica dei soggetti venduti

Tutti questi dati forniranno un valore aggiunto all’animale da vendere ma non comporteranno costi aggiuntivi.

Sebbene i produttori di latte abbiano stabilito un sistema di definizione del prezzo che si basa sulla qualità del prodotto i produttori di carne non hanno ancora fatto questo passo che indubbiamente fornirà valore aggiunto agli allevatori che, come quello preso in considerazione, forniscano schede di biosicurezza degli animali venduti.

M.Mazzilli

Bibliografia:D.A.Rhoda – March 10 2011- Having more heifers changes culling- Hoard’s Dairyman

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