Nutrizione e metabolismo nella produzione del latte
È noto come la nutrizione abbia la possibilità di condizionare in misura variabile, nell’entità e nel tempo, molti dei parametri chimici e fisici del latte. Il livello d’interferenza è proporzionale agli errori nutrizionali commessi ma anche al peso che la nutrizione ha nell’espressione fenotipica di un determinato carattere. Sappiamo come, nel tempo, l’espressione fenotipica dei caratteri grasso e proteina sia stata condizionata in maniera variabile dall’ambiente e dalla genetica. Le grandi malattie metaboliche come l’acidosi ruminale, la chetosi sub-clinica o lo status di deficit energetico nel pre- e post-parto hanno un impatto negativo sul corretto funzionamento di qualsiasi ruminante da latte rappresentando a volte un importante fattore predisponente di malattie infettive o di grandi anomalie nelle caratteristiche chimico-fisiche del latte. Molte sono le nuove tecniche di gestione dell’ambiente e della nutrizione che vengono via via proposte, con la finalità di minimizzare l’impatto negativo delle dismetabolie sulla qualità del latte, innovazioni, che vanno discusse e verificate, prima di essere diffuse.
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